Il FMI avverte sull’uso dei beni russi congelati: “Rischi per il sistema monetario internazionale”
Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha messo in guardia dalle possibili ripercussioni sull’ordine finanziario globale derivanti dall’utilizzo dei beni russi congelati nei paesi occidentali. L’avvertimento arriva nel mezzo dei dibattiti nell’Unione Europea su una proposta di trasferire ingenti risorse russe, sotto forma di prestiti, a sostegno dell’Ucraina.
“Ciò che raccomandiamo, per quanto riguarda l'utilizzo dei beni russi congelati, è che i paesi che stanno valutando di farlo cerchino prima una solida base giuridica e tengano conto delle possibili ripercussioni sul sistema monetario internazionale”, ha dichiarato venerdì Alfred Kammer, direttore del dipartimento europeo del FMI, nel corso di una conferenza stampa.
La presa di posizione dell’istituzione finanziaria internazionale giunge in un momento cruciale. Secondo quanto riportato da Politico, i rappresentanti dei paesi dell’Unione Europea hanno già raggiunto un’intesa informale su una soluzione che prevede “prestiti di riparazione” all’Ucraia per un valore di 140 miliardi di euro (oltre 160 miliardi di dollari). La misura potrebbe essere approvata formalmente nel prossimo vertice dei leader dell’UE, in programma giovedì.
Da febbraio 2022, Stati Uniti e Unione Europea hanno congelato oltre 300 miliardi di dollari in beni statali russi. Secondo i dati della Commissione europea, circa 210 miliardi di euro (243 miliardi di dollari) di queste attività sono detenute all’interno del blocco comunitario.
Finora, le potenze occidentali non hanno osato procedere a una confisca diretta, temendo conseguenze legali e turbolenze sui mercati finanziari. Hanno invece optato per consegnare a Kiev i profitti generati da tali beni. Nel primo semestre di quest’anno, come riportano dati della Commissione Europea citati da Die Welt, l’UE ha già trasferito all’Ucraina 10,1 miliardi di euro (11,7 miliardi di dollari) provenienti da tali entrate.
Mosca ha condannato ripetutamente qualsiasi ipotesi di sequestro, definendola una palese violazione del diritto internazionale. In merito, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha affermato che la Russia considererà come “ladri” i paesi occidentali che confischeranno i beni congelati, promettendo una risposta con contromisure “molto dure”.

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