Il "liberalismo autocratico" dell'Occidente su Cina e violenza a Hong Kong. I social media censurano chi sostiene Pechino

Il "liberalismo autocratico" dell'Occidente su Cina e violenza a Hong Kong. I social media censurano chi sostiene Pechino

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di Fabrizio Verde

Nelle proteste violente che da mesi scuotono la città di Hong Kong dove sono chiaramente all’opera forze legate all’Occidente che vorrebbero realizzare una rivoluzione colorata, qual è il ruolo giocato dai social network come Facebook, Twitter, YouTube e Reddit? Come provano a modificare la percezione delle violenze e del ruolo della Cina nell’opinione pubblica occidentale?

 

A tal proposito il quotidiano Global Times ha sentito Nathan Rich. Noto anche online come "the King of Hotpot”, pubblica spesso video in cui condivide le sue opinioni sulle notizie, in particolare quelle relative alla Cina. 

 

Di recente si è occupato della copertura data da BBC, ABC, e New York Times sulla situazione a Hong Kong chiedendosi se questi giganti dei media occidentali hanno detto la verità o hanno tentato di orientare l'opinione pubblica attraverso una narrazione contro la Cina.

 

Rich ha notato che occupandosi di politica i suoi video venivano demonetizzati, il che si riflette nel numero di iscritti, opinioni, commenti e like. 

 

Ha inoltre scoperto che su Hong Kong i video a supporto delle proteste violente vengono mostrati in alto e consigliati al pubblico mentre chi difende le ragioni della Cina viene sostanzialmente penalizzato. “Stanno promuovendo idee di separatismo e fondamentalmente idee anti-cinesi”, afferma Nathan Rich. 

 

Dopo la richiesta di spiegazioni YouTube ammesso per iscritto di star rimuovendo gli abbonati cinesi al canale dell’autore nordamericano. 

 

Le mosse di YouTube arrivano alcuni giorni dopo che Twitter ha bloccato oltre 900 account ed è stato seguito da Facebook. Secondo la CNN, questi account sono stati chiusi per aver pubblicato contenuti che "indebolivano" i manifestanti violenti di Hong Kong.

 

Esperti cinesi hanno affermato che le azioni dei social media occidentali hanno prodotto un'atmosfera di ostilità nei confronti della Cina, che viola la "tradizione" statunitense di "libertà di espressione".

 

La musica non cambia su Instagram. Alcuni utenti del social network hanno scoperto di non poter seguire determinati hashtag di solidarietà con la Cina contro le violenze ad Hong Kong. Questi hashtag includono anche "#Hong Kong Police" e "#Supporting Hong Kong Police".

 

Ma per altri hashtag che non esprimono supporto per la polizia cinese o di Hong Kong, gli utenti possono seguirli con un semplice clic. 

 

L’utente Twitter Huijiangke è stato bloccato solo per aver pubblicato una bandiera della Cina. Mentre post di sostegno ai violenti di Hong Kong sono tollerati e pubblicizzati. 

 

Il comportamento dell’Occidente e dei suoi social network è stato sintetizzato con un termine molto efficace da Jin Canrong, preside associato della School of International Studies della Renmin University of China. Al quotidiano Global Times lo studioso cinese ha affermato che la libertà sembra divenuta un brevetto dell’Occidente. Questo tipo di atteggiamento è stato definito “liberalismo autocratico”. 

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