Il messaggio del figlio di Gheddafi all'Italia: "Aiutateci. Gran parte del paese è con noi e ricorda con nostalgia le nostre riforme."
«Noi Gheddafi siamo stati estromessi ingiustamente dall’intervento militare della Nato e da forze illegali, che se non fosse stato per i raid stranieri avremmo facilmente battuto». Saif al-Islam Gheddafi, figlio dell’ex presidente libico barbaramente ucciso nel 2011 in seguito all’invasione della Nato, manda un messaggio chiaro all’Italia. «Saif al Islam intende partecipare al Forum nazionale libico che l’inviato dell’Onu Ghassam Salame intende organizzare già per gennaio prossimo», dichiarano a Lorenzo Cremonesi suoi emissari a Roma.
«Oggi sento che gran parte del Paese sta con noi e ricorda con nostalgia l’ordine e le riforme specie del primo decennio del nuovo millennio», sostiene Saif tramite i suoi emissari.
L’obiettivo è preparare il terreno per la sua candidatura alle elezioni politiche, previste per la primavera 2019, anche se prima dovrà lavorare per «cancellare la delibera del Tribunale internazionale dell’Aja, che nel giugno del 2011 promulgò un mandato di cattura nei suoi confronti per crimini contro l’umanità».