Il ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio non avalli con la sua firma il pericoloso Jefta
Riceviamo e pubblichiamo
Il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio non avalli con la sua firma il pericoloso Jefta, il trattato di libero scambio tra Europa e Giappone. Da molti anni le nostre organizzazioni stanno chiedendo di fermare questi trattati che, senza adeguate valutazioni di impatto sociali e ambientali, indeboliscono la capacità dei nostri Paesi di lavorare a una buona economia che sostenga i territori e una buona occupazione. Il Jefta è particolarmente insidioso perché non sarà sottoposto alla ratifica dei parlamenti nazionali perché non si occupa di investimenti, ma come i suoi fratelli CETA e TTIP non riconosce il principio europeo di precauzione, stabilisce un dialogo riservato tra le due parti su regole e diritti cui i cittadini non possono partecipare, oltre a forzare una liberalizzazione dei servizi senza garantire un’adeguata protezione ai nostri prodotti di qualità, anzi indebolendo con l’abbattimento dei controlli alle frontiere la protezione del mercato europeo dalla contaminazione da ogm di cui il Giappone è leader brevettuale.
Di Maio, dunque, ascolti i cittadini e rispetti il contratto di Governo in cui si è impegnato a opporsi non solo a TTIP e CETA, ma anche “ai trattati di medesima ispirazione per gli aspetti che comportano un eccessivo affievolimento della tutela dei diritti dei cittadini”. Chiediamo la convocazione del Tavolo di confronto sui negoziati commerciali con parti sociali e società civile convocato da tutti i suoi predecessori dalla ministeriale Wto da Seattle in poi per gli aggiornamenti sulle posizioni del Governo italiano nei principali negoziati commerciali.
Campagna Stop TTIP/CETA Italia