Il Venezuela rafforza le difese mentre emergono nuove prove di ingerenze USA
Caracas ha attivato un vasto sistema di difesa territoriale in risposta alle crescenti pressioni militari e politiche da parte di Washington. Il presidente Nicolás Maduro ha annunciato il dispiegamento delle Zonas Operativas de Defensa Integral (ZODI) nella capitale e nello Stato di Miranda, un’area che ospita circa sette milioni di persone. “Il Venezuela appartiene ai venezuelani. Continueremo a conquistare la pace”, ha dichiarato il leader bolivariano, sottolineando la fusione tra forze popolari, militari e di polizia per la difesa del territorio. Le nuove ZODI comprendono 468 unità di milizia incaricate di proteggere infrastrutture strategiche — dalla rete elettrica alla distribuzione di acqua, gas e alimenti — nell’ambito dell’operazione Independencia 200.
Il sindaco di Caracas, l’ammiraglio Carmen Meléndez, ha confermato che “27 azioni territoriali” sono in corso per garantire l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini. Il rafforzamento difensivo avviene sullo sfondo di una crescente tensione regionale. Secondo il New York Times, l’amministrazione Trump avrebbe autorizzato la CIA a condurre operazioni segrete contro Maduro, con l’obiettivo di rovesciarne il governo. Intanto, gli Stati Uniti continuano a condurre bombardamenti nel Mar dei Caraibi con il pretesto della lotta al narcotraffico, azioni che Caracas definisce una “aggressione armata” finalizzata al controllo delle risorse venezuelane.
In un momento in cui il paese denuncia una “guerra multiforme” orchestrata da Washington, il governo venezuelano si presenta unito nella difesa della propria sovranità. “Siamo un esempio di dignità e coraggio”, ha affermato Maduro, ribadendo che la pace — in Venezuela — si difende con la mobilitazione del popolo.
Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati

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