«In Amazzonia stiamo resistendo da 519 anni», il forte discorso di una leader indigena al Congresso brasiliano divenuto virale
«In Amazzonia stiamo resistendo da 519 anni», un video di un intervento della leader indigena Alessandra Korap ‘Munduruku’ dello scorso aprile è divenuto virale in queste giornate segnate dai devastanti incendi che hanno colpito la foresta amazzonica.
La leader indigena ha utilizzato dure parole per difendere i territori abitati dai popoli originari e l’ambiente in generale messo in pericolo dalle intenzioni del fascio-liberista Jair Bolsonaro.
Alessandra guida il popolo Munduruku, situato nel villaggio di Playa del Indio (Aldeia Praia do Índio), nel comune di Itaituba (stato di Pará, a nord del paese). Le loro denunce diventano d'attualità tra gli incendi boschivi che si sono diffusi in parte nell'Amazzonia brasiliana e boliviana.
Dopo la 15° edizione del "Tierra Libre Indigenous Camp" (ATL), tenutosi ad aprile, i leader sono stati ricevuti presso il Congresso brasiliano, dove anche il coordinatore dell'Associazione indigena Pariri, che lotta per i diritti di dodici villaggi vicini Sul fiume Tapajós, ha tenuto un incontro con un gruppo di parlamentari.
La leader Munduruku ha denunciato la situazione di discriminazione subita dai popoli indigeni nel suo paese.
«Ci dicono: l’indio è incapace, l'indio è animale. Non siamo animali. L'animale è colui che vive qui e sta portando via i nostri diritti garantiti», ha denunciato con grande forza.
Alessandra, che ha guidato la resistenza del suo popolo alla costruzione della centrale idroelettrica di Sao Luiz do Tapajós, attualmente sospesa, ha detto ai deputati che i loro territori sono stati presi da loro «per consegnarli ai lupi». «Dico a coloro che sono qui: non consegneremo le nostre terre, combatteremo».
«L’estrazione illegale sta invadendo le nostre terre, i taglialegna stanno invadendo le nostre terre, i nostri leader si ammalano e ora non possono seminare».
Solo nell'Amazzonia brasiliana alla fine del 2018 c'erano 453 miniere illegali, secondo l'Istituto brasiliano per l'ambiente e le risorse naturali (IBAMA).
Nel suo discorso forte, Alessandra ha anche fatto riferimento alla penetrazione dei gruppi religiosi nelle comunità: «Gli evangelici sono nella nostra terra per dividere il nostro popolo, cancellando la nostra cultura e ora vogliono portarci via la nostra anima».
Alla fine, ha inviato il suo messaggio al presidente brasiliano, Jair Bolsonaro: «Rispetta la nostra vita, rispetta il nostro territorio, rispetta i nostri antenati». «Abbiamo resistito per 519 anni e anche se le nostre radici vengono tagliate, sarà sepolta qui».