Investire nell'oro? "La recessione globale incombe": Parola di Peter Schiff, analista, tra i pochi a predire la crisi dei mutui subprime del 2007
Il crollo di una bolla immobiliare nel mercato statunitense nel 2007 e la successiva crisi dei mutui subprime spinsero l'economia americana a spirale verso il basso, con le sole banche che persero circa 1 trilione di dollari, secondo alcune stime. La crisi interna degli Stati Uniti alla fine si estese ad altri paesi, portando a una recessione globale nel 2008
Il CEO della società di investimento Euro Pacific Capital e analista economico noto per essere tra i pochi che hanno predetto la crisi dei mutui subprime del 2007 negli Stati Uniti che portò a una recessione globale nel 2008, Peter Schiff, ha avvertito sul suo account Twitter che gli ultimi dati sulla performance dell'economia americana indicano che una nuova recessione potrebbe essere proprio dietro l'angolo.
"Le revisioni odierne al PIL del terzo trimestre confermano che l'economia americana è una bolla. La" crescita "del PIL è guidata completamente dall'eccesso di spesa dei consumatori e del governo, poiché l'economia reale si contrae. Ma tale spesa è una funzione del debito, molti dei quali non possono essere rimborsati", ha scritto Schiff nel suo tweet .
L'analista ha inoltre affermato che la prossima recessione sarà "brutale" e colpirà duramente l'economia americana.
Questa non è la prima volta che Schiff avverte di una possibile recessione, ma è la prima volta che lo fa con certezza che l'economia americana si trasformerà in una bolla. In precedenza, a novembre, l'analista aveva consigliato di investire in cosiddetti beni rifugio - quelli che rimangono o non toccati o crescono in periodi di turbolenze economiche.
I titoli di stato sono stati tradizionalmente un tipo popolare di tali attività, ma Schiff ha osservato che con la maggior parte dei paesi che mantiene i loro tassi di interesse chiave bassi o addirittura negativi, le obbligazioni non sono più "gli acquisti", poiché i loro rendimenti sono diminuiti drasticamente. Invece, l'analista ha suggerito di scambiare parzialmente i legami nei portafogli con metalli preziosi, in particolare argento e oro.
Quest'ultimo ha visto una maggiore attenzione ultimamente, non solo da parte degli investitori, ma anche da alcuni governi, guadagnando oltre il 15% di prezzo solo quest'anno. In particolare, la Russia e la Cina sono diventate i maggiori acquirenti del metallo prezioso negli ultimi due anni, riducendo allo stesso tempo le loro partecipazioni al debito degli Stati Uniti. La Russia ha venduto la maggior parte dei suoi titoli del Tesoro USA da aprile 2018, investendo invece in oro, mentre la Cina ha seguito l'esempio, cedendo il primo posto nelle posizioni di debito USA al Giappone a settembre 2019.