La Bolivia socialista meglio delle previsioni: crescita sostenuta e inflazione rivista al ribasso mentre l'Argentina neoliberista affonda
Le previsioni, pubblicate mercoledì, per il tasso d'inflazione annuale della Bolivia sono state riviste al ribasso dal 4% al 3,5%, collocandolo tra i più bassi della regione. Tuttavia, le previsioni di crescita del PIL rimangono elevate al 4,7%, portando il paese alla testa dell’intero Sudamerica come crescita per un altro anno consecutivo.
Il governo socialista della Bolivia è stato elogiato per aver garantito la stabilità economica, a seguito delle previsioni della Banca Centrale che hanno ridotto le previsioni sull'inflazione al 3,5% annuo.
"La bassa inflazione promuove l'uso efficiente delle risorse produttive e riduce l'incertezza... un'inflazione bassa e controllata è un indicatore della stabilità macroeconomica", ha dichiarato l'economista della Banca Centrale Luis Ballivian.
L'analista economico Guillermo Perreria ha affermato che la bassa inflazione della Bolivia è dovuta a una combinazione di controlli dei prezzi sui beni di base e all'intervento statale nei mercati dei cambi, sebbene il punto più importante di tutti sia stato l'aumento della produzione agricola e della sovranità alimentare, che ha ridotto la dipendenza della Bolivia sulle importazioni costose e la vulnerabilità alle fluttuazioni nel mercato globale.
L'aumento della produzione agricola è conseguente alla riforma agraria di Evo Morales, che ridistribuì milioni di ettari ai campesinos indigeni e ha investito pesantemente in macchinari moderni e sviluppo per le comunità rurali. Un esempio degli investimenti è l'annuncio di luglio che il governo ha donato trattori per un valore di 6 milioni di dollari da utilizzare in comunità nelle comunità rurali vicino alla città andina di Viacha.
I dati sull'inflazione in Bolivia sono in netto contrasto con la vicina Argentina. Lì, dopo 4 anni di riforme neoliberiste, l'inflazione è sfuggita al controllo, schizzando al 60% su base annua, insieme a crescita negativa e aumento della disoccupazione.
Il partito al governo "Movimento al socialismo" spera che un'economia forte sia sufficiente per garantire la rielezione, con la campagna elettorale che si scalda in vista delle elezioni presidenziali del 20 ottobre.
