La Corea del Nord aggira le sanzioni con i bitcoin. Parola di NSA
Le autorità statunitensi stimano che gli embarghi imposti a Pyongyang "non siano ben incanalati" dato che i cripto-hacker nordcoreani guadagnano milioni di dollari attraverso le transazioni in criptovalute, aggirando in questo modo le sanzioni internazionali.
Priscilla Moriuchi, ex funzionaria della sicurezza informatica della National Security Agency degli Stati Uniti (NSA), ha stimato che la Corea del Nord guadagna tra i 15 e i 200 milioni di dollari l'anno creando e vendendo valute digitali, che poi sono convertite in denaro. Lo riporta Hispan TV. "Scommetto che queste valute si trasformino qualcosa - denaro o beni materiali - che supportano i programmi di missili balistici e nucleari della Corea del Nord", ha dichiarato la Moriuchi all'agenzia di stampa sudcoreana Yonhap.
L'ex responsabile degli Stati Uniti chiarisce che le criptovalute mancano dei requisiti di identificazione o di sicurezza, quindi paesi come la Corea del Nord ricorrono a questo meccanismo per contrastare gli embarghi economici e, quindi, per ottenere fondi per rafforzare il loro governo e i loro programmi nucleari e missilistici."
La Corea del Nord ha condannato fermamente le nuove sanzioni imposte dal governo degli Stati Uniti e le ha descritte come un tentativo di aggravare la situazione nella penisola coreana e sabotare il nuovo processo di dialogo avviato con la Corea del Sud.