La Corte penale internazionale avverte Israele per "i crimini di guerra" contro i beduini in Palestina
Il procuratore della CPI ha lanciato un severo avvertimento nei confronti di Israele riguardo alla demolizione del villaggio palestinese beduino Jan al-Ahmar, nella Cisgiordania occupata.
"La massiccia distruzione di proprietà, senza necessità militari, e trasferimenti di popolazione nei territori occupati costituiscono crimini di guerra", ha dichiarato ieri, in un comunicato, Fatou Bensouda, procuratore della Corte penale internazionale (CPI) dell'Aia.
In una dichiarazione senza precedenti, Bensouda ha espresso "preoccupazione" per l'evacuazione forzata della comunità beduina di Jan al-Ahmar e per l'aumento della violenza da parte del regime di Tel Aviv.
Dal momento che la Corte Suprema di Israele ha confermato l'ordine di radere al suolo Khan al-Ahmar, che si trova a est della città di Al-Quds (Gerusalemme), alcune organizzazioni e paesi internazionali, tra cui otto Stati europei hanno condannato il provvedimento per aver violato la diritto internazionale
Il procuratore della CPI ha anche fatto riferimento all'escalation delle tensioni nella Striscia di Gaza, e poi ha avvertito che il suo ufficio sta ancora esaminando la situazione.
"Continuo a monitorare da vicino gli eventi sul terreno e non esiterò a prendere le misure appropriate entro i limiti dell'esercizio indipendente e imparziale del mio mandato", ha sottolineato.
Bensouda ha ricordato che la situazione nei territori palestinesi occupati continua ad essere parte di un esame preliminare, aperto dal suo ufficio dopo la richiesta dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), nel mese di gennaio 2015, per indagare su Israele per crimini di guerra legati agli insediamenti illegali, la guerra del 2014 e la guerra di Gaza.