La cosiddetta libertà di parola consente ai media occidentali di diffamare la Cina?

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di Gao Jian* - Global Times
 

Mentre il nuovo coronavirus si sta diffondendo rapidamente in Europa e negli Stati Uniti, la Cina, che sta uscendo dalla sua situazione epidemica, sta fornendo le forniture e l'assistenza medica necessarie basate sullo spirito dell'umanitarismo.

 

Ma ciò che è sorprendente è che alcuni media occidentali, invece di supervisionare i loro governi per affrontare efficacemente l'epidemia, diffamano deliberatamente la Cina e interpretano maliziosamente la buona volontà della Cina. Alcuni hanno etichettato l'assistenza della Cina come "arma geopolitica" e hanno accusato la Cina di approfittare della difficile situazione che altre nazioni stanno affrontando per salvare la sua reputazione danneggiata da una presunta cattiva gestione dell’epidemia.

 

Dall'inizio dell'epidemia di coronavirus, la copertura mediatica occidentale della lotta cinese al virus è andata oltre la nostra comprensione dell'etica giornalistica, il caso più estremo è il Wall Street Journal che usa la definizione "sick man of Asia" per ridicolizzare il popolo cinese impegnato nella lotta al virus. Non possiamo fare a meno di chiedere, in un'epoca così civile come oggi, perché i media delle cosiddette nazioni "civilizzate" si comportano così brutalmente? È questo il diritto brutale che la loro cosiddetta libertà di parola conferisce loro?

 

Le tattiche diffamatorie e le calunnie contro la Cina da parte di alcuni media occidentali sono un riflesso delle ansie nella mente dell'élite occidentale. Con loro sgomento, la Cina, una volta impoverita, sta crescendo rapidamente e un altro fatto crudele è che le politiche sociali nei paesi occidentali sviluppati difficilmente possono adattarsi alla terribile situazione epidemica. Quando i media occidentali non riescono a spiegare come la Cina abbia fatto un'inversione a U durante lìepidemia in modo razionale, preferiscono ricorrere all'ignoranza e alla calunnia.

 

Sfortunatamente per loro, l'ansia non può trasformarsi nella medicina miracolosa per combattere la crisi e la calunnia non è il vaccino per il virus. 

 

Alcuni credono che i media debbano essere dotati di libertà di parola, che è una caratteristica standard di una società civile. Ma ciò non significa che i media possano inventare notizie senza investigare o fare ricerche adeguate, né significa che i media possono danneggiare il sentimento di una nazione con scarso rispetto per la moralità. Questo è solo per le civiltà piene di ferocia se commettono tali atti.

 

Non si può negare che i media svolgono un ruolo vitale nel partecipare alla vita sociale e pubblica e costruire un discorso sociale. Ma in questa era globalizzata con tecnologia Internet sviluppata, se un media offende un Paese e i suoi cittadini che stanno cercando di dare una mano, dove sta la sua credibilità sociale e valore pubblico? La sua unica funzione è quella di incitare il sentimento conflittuale e fuorviare le persone, portando così la loro nazione o nazione al bordo di precipizio.


*L'autore è un ricercatore della Shanghai International Studies University

 

(Traduzione de l’AntiDiplomatico)

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