"La devastazione della terra amazzonica ha colpevoli chiari. La nostra lotta è contro il capitalismo"
Il messaggio all'Italia di Jarvaz Alberto Ruiz Gonzalez del Partito socialista Unito del Venezuela e Responsabile del Foro sociale Panamazonico a Roma in questi giorni.
“Non dimentichiamo la storia: da dove inizia il processo estrattivista? Chi lo ha iniziato? Da noi in Amazzonia la risposta è semplice: l'occidente! E adesso con una dubbia morale dicono ‘i colpevoli sono laggiu'". Con queste parole Jarvaz Alberto Ruiz Gonzalez del Partito socialista Unito del Venezuela e Responsabile del Foro sociale Panamazonico è intervenuto in una partecipata conferenza alla Libreria Odadrek di Roma martedì 7 ottobre dal titolo “L’Amazzonia assediata”.
“Oggi che nel Sud del mondo ci sono alcuni paesi che dicono "alt, e' un processo che dobbiamo controllare noi!" tutto questo al Nord non piace affatto”, ha proseguito l’attivista a Roma in questi giorni come delegato dei movimenti popolari dell’Amazzonia che hanno partecipato alla stesura di un documento nel sinodo speciale organizzato dal Vaticano.
“La conservazione della conca amazzonica è un compito di tutta l’umanità non solo del popolo dell’Amazzonia. Il capitale multinazionale ha appetiti sull' Amazzonia di tre tipi: agrobusiness, acqua e le miniere. in Venezuela abbiamo solo quest’ultima fronte con la formazione di miniere illegali e si sta diffondendo il narco-traffico nato nel contesto colombiano, che si sta diffondendo nella conca amazzonica con un obiettivo: la scomposizione sociale dei popoli amazzonici”, ha dichiarato a l’AntiDiplomatico.
“E allora che cosa possiamo fare? Intanto, come esseri umani buttiamo via l'ego che non ci permette di lavorare insieme. E da qui si può sviluppare una rete di sostegno al popolo amazzonico e quello venezuelano vittima del criminale embargo degli Stati Uniti”, ha continuato. “Bisogna capir che non e' la lotta di una frazione ma dei popoli. Se non capiamo questo non faremo nulla. Esorto il popolo italiano a manifestarsi contro il capitale multinazionale che sta devastando l’Amazzonia”, ha sottolineato.
Molto importanti anche i passaggi sul blocco finanziario e comunicativo che colpisce tutto il popolo venezuelano – afro, andino, amazzonico, campesino – in palese violazione del diritto internazionale. “Il popolo europeo deve pronunciarsi. Le sanzioni del suprematista fascio Trump sta avendo gravi conseguenze contro il popolo amazzonico, la vita quotidiana dei cittadini dell’Amazzonia dal punto di vista alimentare e sanitario è gravemente colpita. Per migliaia di anni il nostro popolo ha preservato questo territorio fondamentale per l’umanità e oggi il capitalismo lo sta mettendo a rischio. La nostra lotta è per la vita, la difesa del territorio. La nostra lotta è contro il capitalismo. Contro la devastazione della terra amazzonica,.”
“Dal Venezuela si sta dicendo al mondo che un’alternativa economica e politica è possibile. Che un’altra forma di governo e un’altra relazione fra esseri umani e terra è possibile. Stiamo mandando questo messaggio chiaro: non saremo una colonia. Non avremo mai una base Usa sul nostro territorio. E per questo ci attaccano”, ha concluso.
La Redazione