La rottura del diritto internazionale senza precedenti nell'Ambasciata venezuelana negli Usa. Il messaggio di Roger Waters in italiano
Con una mossa senza precedenti per il diritto internazionale, agenti federali degli Stati Uniti hanno fatto irruzione e violato l'extraterritorialità dell'Ambasciata venezuelana a Washington, dove erano presenti da 34 giorni attivisti pacifisti che impedivano l'ingresso ai rappresentanti del colpo di stato nel paese.
BREAKING: #VenezuelanEmbassy, Mara VH at front door, law enforcement sawed off locks, opened doors. Peace activists voiced determinination to uphold #ViennaConvention. Urged officials not to violate diplomatic mission & internat'l law. Police had to think twice & pulled back. pic.twitter.com/kTWoxCH0OU
— Partnership for Civil Justice Fund (@ThePCJF) 14 maggio 2019
La Convenzione di Vienna stabilisce l'obbligo degli Stati di salvaguardare strutture e beni di paesi utilizzati a fini diplomatici, anche in caso di violazione delle relazioni. E' quello che a Caracas sta facendo il governo venezuelano con la sede dell'Ambasciata nord-americana.
La policía ingresa a la Embajada de Venezuela: #EmbassyProtectionCollective pic.twitter.com/ZqKS4fxOW6
— Alina R. Duarte (@AlinaTelesur) 14 maggio 2019
In un documento che non porta carta intestata o firma, le autorità nord-americane hanno invitato gli attivisti a "liberare l'ambasciata" perché l'edificio dovrebbe essere solo "utilizzato per scopi diplomatici", mentre ha avvertito che, in caso contrario, gli occupanti avrebbero violato la legge federale e locale. Nel testo vengono riconosciuti Vecchio e Tarre, i "diplomatici" rappresentanti del golpismo fallito in Venezuela e non certo della legittima autorità che governa a Caracas.
Lo único que demuestra el “documento” con el cual pretende el Gob. de EEUU legitimar el posible desalojo del #EmbassyProtectionCollective es que nadie quiere hacerse responsable de lo ilegal que es, sin membretes, sin firmas, sin nada. Cualquiera puede imprimir esto en su casa. pic.twitter.com/WAxIt8TmVA
— Alina R. Duarte (@AlinaTelesur) 14 maggio 2019
Dopo aver tagliato elettricità e acqua, dopo aver impedito l'accesso dei rifornimenti alimentari all'Ambasciata - in una simulazione ben riuscita del blocco criminale del paese - dopo 3 arresti per le proteste fuori, si è giunti ad una delle più palesi violazioni del diritto internazionale della storia.
Una degli occupanti, la giornalista Anya Parampil, grida all'assistente del rappresentante del golpismo "Bolivar e Chavez vivono" portando con sè un quadro de El Libertador.
It belongs to the Venezuelan gov & I got permission from the person legally responsible for to walk out w it. And I handed it back when asked.
— Anya Parampil (@anyaparampil) 14 maggio 2019
I might have left the building, but you’re still not inside. So what’s it like planning the invasion of your own country, vendepatria? https://t.co/4DxtdFiCbb
. @anyaparampil al salir de la Embajada de Venezuela le dice al asistente de @carlosvecchio “¡Bolívar y Chávez viven!”https://t.co/GKq8COn78e
— Alina R. Duarte (@AlinaTelesur) 14 maggio 2019
It is truly astounding that the Venezuela #EmbassyProtectionCollective has lived to see another day. The police came to get them out, but didn’t because they are worried about the legal issues—as well they should be!!!
— Medea Benjamin (@medeabenjamin) 14 maggio 2019
Margaret Flowers @MFlowers8 is one of the 4 members of #EmbassyProtectionCollective who remains inside, even after police raid. “Everyday we stay here is a victory,” she said triumphantly.
— Medea Benjamin (@medeabenjamin) 14 maggio 2019
Il leader del movimento CODEPINK, Medea Benjamin, ha denunciato attraverso il suo account Twitter lo sgombero del palazzo e ha detto che i movimenti stavano cercando di "mantenere l'ambasciata del Venezuela per non consegnarla a un golpista non eletto". Tuttavia, ha avvertito che "la lotta continua".
Ore dopo aver ordinato lo sgombero, le autorità statunitensi si ritirarono dalla scena senza arrestare gli attivisti che erano all'ambasciata. Secondo i giornalisti locali, gli agenti hanno lasciato l'edificio e hanno rimesso i lucchetti sulla porta principale del complesso diplomatico. Quattro attivisti permangono nell'eroica resistenza.
Nell'esprimere la massima solidarietà agli attivisti che stanno lottando per la sovranità di tutti i popoli contro la barbarie nord-americana vi consigliamo di ascoltare e condividere il video-messaggio di Roger Waters.A final message from the Venezuelan Embassy Protection Collective as police prepare to unlawfully raid the building pic.twitter.com/CL1qLVARlg
— Alex Rubinstein (@RealAlexRubi) 13 maggio 2019