La Russia costringe i militari turchi a ritirarsi da alcune zone dal nord-est della Siria

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Come riportato martedì dal portale Avia.pro, citando i media siriani, dopo l'arrivo delle truppe russe nelle aree di operazione delle milizie curde nella provincia di Raqqa,  nord est della Siria,  i militari turchi sono stati costretti a sospendere temporaneamente la loro aggressione in questa zona.

“Le forze russe hanno issato le loro bandiere sulle postazioni delle cosiddette Forze Democratiche Siriane (SDF) in vari luoghi alla periferia della città di Ain Issa, situata nella provincia di Al-Raqa, per fermare i movimenti militari turchi verso il est", si legge sul portale russo.

Nello specifico, le truppe russe hanno issato le loro bandiere nei villaggi di Al-Kantari e Al-Tarwaziya, a nord di Al-Raqa, e in alcune parti di Al-Hoshan, a ovest della città di Ain Issa.

Il movimento dei russi in quest'area mira a fermare l'avanzata delle forze turche verso l'est dell'Eufrate, nel nord-ovest della provincia di Raqqa.

Damasco ha più volte denunciato come “occupazione” la presenza militare della Turchia nel suo territorio. Allo stesso modo, ritiene che il motivo principale che guida l'escalation delle tensioni nel nord del territorio siriano e, in particolare, nella provincia nord-occidentale di Idlib, sia il sostegno di Ankara ai gruppi estremisti sul campo, motivo per cui  chiede il ritiro immediato delle truppe della Turchia dal suo territorio.

 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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