La Russia ridicolizza gli Stati Uniti sul ritiro dei fondi per la guerra in Siria
Washington ritirerà i suoi finanziamenti dalla guerra in Siria, rivendicando sostanziali contributi da altri paesi della cosiddetta coalizione anti-ISIS (Daesh in arabo), in primis, l'Arabia Saudita.
Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha deciso di "riorientare circa 230 milioni di dollari di fondi di stabilizzazione per la Siria, che sono stati in fase di revisione", secondo la portavoce del Dipartimento di Stato, Heather Nauert.
Il ministero degli Esteri russo in risposta, ironicamente, ha sostenuto che Washington non vede alcun senso nella concessione dei fondi per una Siria libera dai gruppi terroristici come l'ISIS, dal momento che quei finanziamenti sono serviti solo per destabilizzare il paese arabo.
"Certo, l'ISIS non c'è più, i terroristi erano inconciliabili, i caschi bianchi sono stati anche evacuati. Allora, chi in Siria potrebbe aver bisogno di soldi? La vita tranquilla non vale il finanziamento del Dipartimento di Stato", ha scritto ironicamente la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakhárova, sul suo account Facebook.
Gli Stati Uniti, tuttavia, non hanno completamente smesso di sostenere la guerra in Siria; Il Dipartimento di Stato ha indicato che continuerà a finanziare i 'caschi bianchi', accusati dal governo siriano di essere complici del gruppo terroristico Al-Qaeda.
I 'caschi bianchi' sostengono che svolgono missioni di soccorso ai civili siriani, ma i fatti dimostrano il contrario, sono stati accusati da Damasco e Mosca per creare notizie false come quelle dello scorso aprile sul presunto attacco chimico a Douma nel sud-ovest della Siria.
Tra l'altro nelle dichiarazione della portavoce USA, evidenzia con enfasi l'aiuto con ben 100 milioni di dollari erogati dall'Arabia Saudita per la 'stabilità' della Siria. Di fatto, come nei mesi scorsi aveva chiesto Trump, per fare in modo che Washington restasse in Siria, gli alleati della coalizione anti-ISIS avrebbe dovuto contribuire economicamente. Infatti, i soldi inviati dal regno saudita esaudiscono le richieste dell'inquilino della Casa Bianca.