La scandalo sui fondi sottratti che travolge Guaidó con i suoi uomini e la vendetta di Duque
Si continua a parlare del sistema di corruzione rivelato pochi giorni fa dal PanAm Post, che punta direttamente verso l'ambiente intimo e familiare del presidente autoproclamato Juan Guaidó.
Nelle rivelazioni diffuse dal giornalista di punta del sito Orlando Avendaño, viene spiegato in dettaglio che Juan Guaidó ha ingannato il presidente Duque e il governo della Colombia sulla cifra dei militari venezuelani disertori nell’ambito dell’operazione golpista imbastita il 23 febbraio di quest’anno.
Guaidó ha richiesto il sostegno del governo colombiano per assistere i militari e ha comunicato a Duque che questi erano 1450. Tuttavia, l’intelligence colombiana ha scoperto che gli inviati di Juan Guaidó, Kevin Rojas e Rossana Barrera, scelti per amministrare i fondi per gli ‘aiuti umanitari’ diretti a far fronte alle esigenze dei disertori, gonfiarono la cifra.
Per quanto riguarda i militari, «si contano sulla dita di una mano i militari decenti lì», secondo PanAm Post. La logistica degli ‘aiuti umanitari’ comprendeva «alcol e prostitute». Alcuni di loro, secondo Avendaño, sarebbero "civili con false credenziali".
Sia Avendaño, che l'emissario di Guaidó in Colombia, Humberto Calderon Berti, hanno evidenziato che i documenti sulla rete di appropriazione indebita dei fondi che coinvolge Guaidó sono filtrati per l’azione dell’intelligence colombiana.
Para que quede claro frente al país. La investigación se inició por mi iniciativa personal hace dos meses a raíz de una información que recibí de la Dirección General de Inteligencia de Colombia. En el tiempo transcurrido se acopio y analizo la información recibida.
— Humberto Calderón B. (@calderonberti) 16 giugno 2019
Stando così le cose, il gonfiare le cifre sul numero di disertori militari da parte di Guaidó, con l'obiettivo di ingannare il governo Duque per ottenere più risorse, potrebbe essere una delle ragioni per cui l’intelligence della Colombia ha iniziato a far filtrare i documenti poi pubblicati da PanAm Post.
La fuga di notizie ha avuto un impatto così forte da scavare la tomba politica di Guaidó, che ora è fortemente screditato presso i suoi alleati, mentre molti dei partner degli Stati Uniti, che a gennaio hanno accompagnato l'impulso del ‘governo parallelo’, sembrano volersi voltare da un’altra parte per non essere coinvolti nello scandalo.
Di conseguenza, è logico pensare che la fuga di notizie sia stata autorizzata dal governo Duque, per vendicarsi dell'inganno di Guaidó.
(Traduzione de l’AntiDiplomatico)