L'appello di Oliver Stone e Noam Chomsky per la libertà d'espressione di Assange

L'appello di Oliver Stone e Noam Chomsky per la libertà d'espressione di Assange

Facciamo un appello al Presidente dell’Ecuador, Lenín Moreno, affinché ponga fine adesso all’isolamento di Julian Assange."

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Rivolgiamo un appello al Governo dell’Ecuador affinché permetta a Julian Assange il suo diritto alla libertà di espressione.
 

Se mai c’è stato un momento in cui risultava chiaro che il caso di Julian Assange non è mai stato solo un caso legale, ma una battaglia per la protezione dei diritti umani fondamentali, è questo.


Citando alcuni messaggi di twitter critici sulla recente detenzione del presidente catalano Carles Puigdemont in Germania, e dopo quella che sembra essere la pressione degli Stati Uniti, della Spagna e del Regno Unito, il governo ecuatoriano ha istallato un dispositivo di blocco elettronico per evitare che Julian Assange possa comunicar in qualche modo con il mondo esterno attraverso Internet e telefono.


Per garantirne l’isolamento totale, il Governo ecuatoriano si rifiuta di permettergli di ricevere visite.


Nonostante due chiare sentenze delle Nazioni Unite, che descrivono a sua detenzione come illegale e che ne ordinano la liberazione immediata, Julian Assange è stato davvero incarcerato fin dal suo primo isolamento nella prigione di Wandsworth, a Londra, nel dicembre 2002.


Julian non è mai stato accusato di nessun crimine. Il processo svedese contro di lui ha collassato ed è stato ritirato, mentre gli Stati Uniti hanno intensificato i loro sforzi per processarlo. Il suo unico “delitto” è quello di un vero giornalista: dire al mondo le verità che l’opinione pubblica ha diritto di sapere.


Durante il Governo del precedente Presidente, il governo ecuadoriano ha resistito coraggiosamente contro il potere intimidatorio degli Stati Uniti ed ha concesso l’asilo politico ad Assange come rifugiato politico. Il diritto internazionale e l’etica dei diritti umani erano dalla parte dell’Ecuador.


Oggi, sotto la pressione estrema di Washington e dei suoi collaboratori, un altro Governo, in Ecuador, giustifica la museruola ad Assange, affermando che “il comportamento di Assange attraverso i suoi messaggi nelle reti sociali, mette in pericolo le buone relazioni che questo paese mantiene con il Regno Unito, il resto dell’Unione Europea e altre nazioni.


Questo attacco di censura alla libertà di espressione non sta avvenendo in Turchia, in Arabia Saudita o in Cina; accade proprio nel cuore di Londra. Se il Governo ecuadoriano non la smette con quest’ azione impropria, diventerà lui stesso un agente persecutorio invece di una coraggiosa nazione che ha difeso la libertà e la libertà di espressione. Se l’Unione Europea e il Regno Unito continuano ad essere parte dello scandaloso silenzio messo in atto intorno ad un vero dissidente fra di loro, significherà che la libertà di espressione in realtà sta morendo in Europa.


Qui non si tratta solo di dimostrare appoggio e solidarietà. Noi rivolgiamo un appello a tutti coloro che hanno a cuore i diritti umani fondamentali affinché chiedano al Governo dell’Ecuador di continuare a difendere i diritti di un coraggioso attivista della libertà d’espressione, giornalista e denunciante.


Chiediamo che i suoi diritti fondamentali vengano rispettati sia in quanto cittadino ecuatoriano che come persona internazionalmente protetta; chiediamo che non lo si condanni al silenzio e che non venga espulso.


Se Julian Assange non ha libertà di espressione, non c’è libertà di espressione per nessuno di noi, indipendentemente dalla diversità di opinioni che possono esistere fra di noi.


Facciamo un appello al Presidente dell’Ecuador, Lenín Moreno, affinché ponga fine adesso all’isolamento di Julian Assange.

 

Firmano:

Noam Chomsky, linguista e teorico politico

Oliver Stone, regista

Yanis Varoufakis, economista, ex ministro della Grecia

Slavoj Zizek, filosofo, Istituto di Studi Umanistici Birkbeck

Vivienne Westwood, disegnatrice di moda, attivista

Pamela Anderson, attrice, attivista

John Pilger, giornalista e cineasta

Brian Eno, musicista

Alicia Castro, Ambasciatrice dell’Argentina presso il Regno Unito

Natalia Viana, giornalista di inchieste e condirettrice dell’Agencia Publica, Brazil

John Kiriakou, ex funzionario antiterrorista della CIA, già capo investigatore del Comitato dei Rapporti con l’Estero del Senato degli Stati Uniti

Ray McGovern, ex analista della CIA, assessore capo

Teresa Forcades, Monaca benedettina, Monastero di Montserrat

Jacob Appelbaum, giornalista freelance

Angela Richter, direttrice di teatro, Germania

Sally Burch, giornalista anglo-ecuatoriana

Charles Glass, scrittore anglo-americano, giornalista radio

Naomi Colvin, Courage Foundation

Chris Hedges, giornalista

Srecko Horvat, filosofo, Movimento Democrazia in Europa (DiEM25)

 

FONTE: nostramerica.wordpress.com

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