L'azienda di armi israeliana che si vanta dell'efficacia della soluzione finale (VIDEO POI RIMOSSO)
Un’azienda di armi di uno stato che sta portando avanti un genocidio pubblica un filmato vantandosi dell’efficacia con cui le sue armi riescono nell’intento della soluzione finale.
Fantascienza distopica da un pianeta lontano?
Un filmato del 1943 ritrovato negli archivi di Berlino?
No Israele, luglio 2025.
Ripetiamo una seconda volta perché ci vuole un po' per assorbirlo.
Un’azienda di armi di uno stato che sta portando avanti un genocidio pubblica un filmato vantandosi dell’efficacia con cui le sue armi riescono nell’intento della soluzione finale.
Fantascienza distopica da un pianeta lontano?
Un filmato del 1943 ritrovato negli archivi di Berlino?
No Israele, luglio 2025. E, a parte pochissime eccezioni, non è una notizia per la stampa italiana.
“Testato, affidabile, tattico. In numerose zone di combattimento, FIREFLY ha cambiato le carte in tavola, favorendo il successo operativo, la protezione delle forze e la superiorità tattica sui moderni campi di battaglia”. Così il produttore di armi israeliano Rafael Advanced Defense Systems – lo stesso che produce il noto Iron Dome - aveva pubblicato su X una nuova pubblicità del suo sistema Spike FireFly. Nel video che è stato poi rimosso (ma che vi proponiamo in fondo all’articolo) si vede un obiettivo civile disarmato "eliminato", esattamente come sta avvenendo per migliaia di civili a Gaza.
L’analista Open source Anno Nemo, scrive l’Espresso, ha geolocalizzato il filmato nel post di Rafael nella zona di al-Tawam, nel Nord della Striscia. A parte il Fatto Quotidiano e l’Espresso nessun altro media nazionale italiano ha dato la notizia. Nessun Tg ne ha parlato. E intanto la società che nel 2024 ha fatturato 4,8 miliardi di dollari, il 27 per cento in più rispetto all’anno precedente, Rafael ha dovuto cancellare il video per la rivolta emozionale che si è prodotta tra gli utenti del social network.
La banalità del male.
Questo il video che aveva pubblicato sul suo canale Youtube l’Espresso.