"Le loro ideologie sono opposte". L'incredibile autogol della stampa italiana nell'intervista a Navalny
L'Ansa lo ammette, la Stampa lo conferma: Alexei Navalny, il pluricondannato blogger russo d'opposizione, è un estremista di destra. Noi lo avevamo annunciato già in diversi articoli, dopo aver letto il programma politico di Navalny, dopo aver ascoltato e letto le dichiarazioni dei suoi ex alleati, i liberali di yablako, che lo hanno definito il pericolo più grande per la Russia e cacciandolo per il suo esser "razzista e xenofobo".
Ma ora in realtà è stato lo stesso Navalny a fare questo autogol clamoroso: durante una sua intervista ha dichiarato che "è irritante il fatto che gruppi di estrema destra amino Putin, visto che le loro ideologie sono opposte", facendo intendere appunto che piuttosto l'estrema destra dovrebbe amare lui, viste le sue famose "passeggiate" alle parate dei nazionalisti xenofobi russi.
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Ancora, il blogger ha puntato il dito contro il M5s che a suo dire dovrebbe odiare Putin, magari amando lui in quanto blogger. Peccato che Navalny dimentica di aggiungere un particolare, le sue pluricondanne per corruzione e frode non possono certo avvicinarlo ad un movimento che fa dell'onestà la propria bandiera. In questo patetico teatrino fa sempre più tristezza il ruolo della carta stampata che pompa come unico oppositore in Russia un semisconosciuto razzista come Navalny, dimenticando i veri oppositori al partito Russia Unita.
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Un consiglio ce lo sentiamo di dare: i vari pennivendoli nostrani dovrebbero in primis imparare un po' di russo per leggere i programmi politici prima di scrivere a riguardo, e secondo dovrebbero informarsi bene sulle storie delle persone che intendono "decantare". Ma si sa, l'ignoranza la fa da padrona.
La Redazione