L'Iran non si fa intimorire da Israele: "I nostri consiglieri e le nostre armi resteranno in Siria"
In precedenza, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha esosrtato l'Iran di "uscire dalla [Siria] velocemente" minacciando di continuare i raid aerei contro obiettivi militari iraniani, presumibilmente di stanza nello stato arabo.
Il capo del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche, Mohammad Ali Jafari, ha dichiarato che Teheran non ascolterà le minacce di Tel Aviv e manterrà le sue forze e armi in Siria, riferisce l'agenzia di stampa degli studenti iraniani (ISNA).
"La Repubblica islamica dell'Iran manterrà i suoi consiglieri militari, le forze rivoluzionarie e le sue armi in Siria", ha ribadito.
Jafari ha ammonito Israele a non fare ulteriori minacce, avvertendo che "sta giocando con la coda del leone" e promettendo che altrimenti i missili iraniani "ruggiranno e cadranno sulla [sua] testa".
La dichiarazione di Jafari giungono sulla scia delle minacce lanciate dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ieri durante una cerimonia di nomina del nuovo capo di stato maggiore dell'IDF. Il primo ministro israeliano ha avvertito specificamente che le forze dell'IDF continueranno a condurre attacchi aerei in Siria mirando alle truppe iraniane che presumibilmente si trovavano lì. Alla luce di questa minaccia, Netanyahu ha esortato Teheran a "uscire di lì velocemente".