L'ISIS è ancora una minaccia a Raqqa, occupata dagli alleati degli Stati Uniti

L'ISIS è ancora una minaccia a Raqqa, occupata dagli alleati degli Stati Uniti

I terroristi dell'ISIS continuano a rendere difficile la vita degli abitanti della città siriana di Raqqa, che un anno fa cadde sotto il controllo delle forze curde alleate degli Stati Uniti.

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Le cosiddette 'forze democratiche siriane', supportati dal cosiddetto coalizione contro l'ISIS (Daesh, in arabo), guidata dagli Stati Uniti, ad ottobre 2017 affermarono di avere sconfitto il gruppo terroristico a Raqqa.
 
Tuttavia, trascorso un anno dalla presunta liberazione di Raqqa da parte delle milizie curde, appoggiate da Washington, le condizioni di sicurezza degli abitanti della città restano difficili per la presenza di cellule dell'ISIS.
 
"Ogni giorno ci svegliamo con il suono di un'esplosione. Abbiamo paura di mandare i nostri figli a scuola. Non c'è sicurezza", ha raccontato un residente di Raqqa, Khaled al-Darwish, all'agenzia di stampa francese AFP.

'Siamo esausti'
 
Mentre l'incubo del dominio jihadista sembra essere sparito, la maggior parte della città è ancora in rovina e ci sono quasi attacchi quotidiani ai checkpoint e ai veicoli militari.
 
L'ISIS, nonostante, i roboanti annunci di una sconfitta, resiste nelle zone desertiche, ed i jihadisti riescono ancora a colpire oltre le zone di terreno che controllano apertamente.
 
Alcuni residenti di Raqqa dicono che le nuove forze di sicurezza della città non hanno le competenze per affrontare questi attacchi.
"Siamo sfiniti. Ogni giorno non sappiamo se moriremo in un'esplosione di bombe o se andremo a casa sani e salvi ", ha detto Abu Younes, seduto nel suo supermercato vicino a una rotonda non lontano da Paradise Square.
 
"Non c'è sicurezza - (le nuove forze di sicurezza) sui posti di blocco non sono qualificati e c'è molta negligenza", ha lamentato.
 
"Ci sono delle falle che consentono all'ISIS di infiltrarsi facilmente nella città e di effettuare attacchi".
 
Il governo di Damasco considera Raqqa "una città occupata" dagli Stati Uniti e dai suoi alleati, e ha assicurato che la città "non può essere considerata liberata fino all'ingresso dell'esercito siriano".
 
 

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