Mosca e Damasco: Gli USA continuano ad ostacolare l'uscita dei profughi da Rukban e a rubare il petrolio siriano

Mosca e Damasco: Gli USA continuano ad ostacolare l'uscita dei profughi da Rukban e a rubare il petrolio siriano

Ennesima denuncia del comitato congiunto russo-siriano sugli ostacoli che gli USA pongono per l'uscita dal campo profughi di Rukban verso le aree controllate da Damasco e per il continuo furto di petrolio ai danni del paese arabo che, allo stesso tempo, vive una forte crisi per la mancanza di carburante, causato dalle restrizioni di Washington.

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I comitati di coordinamento siriano e russo per il ritorno degli sfollati hanno ribadito che gli Stati Uniti sono responsabili del lento processo di evacuazione dei civili dal campo di al-Rukban che aumenta il numero delle vittime e la sofferenza di decine di migliaia di siriani che sono tenuti con la forza dalle forze di occupazione americane nella zona di al-Tanf e dai gruppi terroristici che loro appoggiano. Hanno indicato, inoltre,  che gli Stati Uniti stanno rubando il petrolio siriano e facilitato il contrabbando per finanziare i gruppi terroristici.
 
Nella dichiarazione rilasciata, ieri, dalle due commissioni, si legge: "Gli Stati Uniti sono pienamente responsabili per il lento processo di evacuazione degli sfollati dal campo di al-Rukban e il loro ritorno alle loro residenze permanenti", indicando che "solo un quarto degli abitanti del campo è stato evacuato “.
 
"Il comportamento non costruttivo da parte degli Stati Uniti lascia più vittime e aumenta le sofferenze dei siriani che sono detenuti con la forza nel campo di al-Rukban", ha aggiunto la dichiarazione, sottolineando che "nonostante le misure senza precedenti prese da Russia e Siria per fornire l'adeguato le condizioni nelle zone dove i rifugiati stanno tornando, le misure di evacuazione dei cittadini dal campo di al-Rukban sono lente e fino ad ora solo 12 mila persone l'hanno abbandonata", in totale sono almeno 40.000.
 
Nel comunicato, si aggiunge, inoltre, che in un periodo in cui "gli Stati Uniti insieme agli stati alleati hanno creato una falsa crisi petrolifera in Siria con l'obiettivo di strangolare l'economia siriana, gli Stati Uniti stanno rubando le risorse nazionali siriane e organizzano il loro traffico clandestino trasportandole da la riva sinistra del fiume Eufrate e li usa per finanziare i gruppi armati illegittimi a per continuare a destabilizzare la Siria".
 
Nel documento si invitano "gli Stati Uniti a rinunciare alla loro politica dei doppi standard e a rispettare i diritti umani e la legge internazionale ed a ritirare immediatamente le sue forze dai territori siriani".
 
La dichiarazione ha anche invitato l'ONU ad attuare i suoi compiti e a spingere Washington a cancellare le sanzioni economiche imposte alla Siria il più presto possibile e a smantellare i campi di al-Rukban e al-Houl per liberare i cittadini siriani da loro e facilitare il loro ritorno alle loro città d'origine all'interno dei territori siriani.
 
La dichiarazione ha osservato che "la situazione nel campo di al-Houl, ad est della Siria, non è meno catastrofica di quella del campo di al-Rukban dal momento che i suoi residenti stanno affrontando gli stessi problemi".
 
 

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