Negli Stati Uniti arrestato il giornalista Max Blumenthal con false accuse dell'opposizione venezuelana

Negli Stati Uniti arrestato il giornalista Max Blumenthal con false accuse dell'opposizione venezuelana

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Max Blumenthal, direttore del sito di notizie The Grayzone, è stato arrestato venerdì scorso per false accuse legate all'assedio dell'ambasciata venezuelana a Washington, avvenuto tra aprile e maggio.

 

Una squadra di poliziotti della capitale degli Stati Uniti è apparsa alla porta di Blumenthal poco dopo le 9 del mattino, chiedendo di entrare e minacciando di sfondare la porta.

 

Inoltre, diversi ufficiali avevano preso posizione attorno alla sua casa come se fossero preparati per un raid in stile SWAT.

 

Successivamente Blumenthal venne trasportato nella prigione centrale di Washington DC, dove fu incatenato per mani e caviglie per più di cinque ore e trattenuto per due giorni in varie celle della struttura penitenziaria.

 

La sua richiesta di telefonata è stata respinta dalle autorità e dai funzionari della prigione, quindi è stato privato dei contatti con il mondo esterno.

 

Blumenthal è stato accusato di aggressione da un membro dell'opposizione venezuelana e il suo mandato di arresto aveva cinque mesi.

 

Il giornalista ha negato ogni accusa ed ha affermato che si tratta di una "fabbricata, fasulla, falsa e maliziosa menzogna al 100%”.

 

"Fa chiaramente parte di una campagna di persecuzione politica progettata per mettere a tacere me e The Grayzone per il nostro giornalismo fattuale, che porta a galla gli inganni, la corruzione e la violenza dell'opposizione venezuelana di estrema destra", ha aggiunto.

 

In violazione del diritto internazionale, tra aprile e maggio, i leader del golpe venezuelano appoggiati da Washington hanno cominciato a impossessarsi delle legittime proprietà del governo venezuelano negli Stati Uniti.

 

In risposta a queste operazioni, un gruppo di attivisti ha avviato una vigilanza all'interno dell'ambasciata venezuelana a Washington per proteggerla dal sequestro illegale da parte di leader golpisti appoggiati dagli Stati Uniti.

 

L'Ambasciata rapidamente venne assediata da orde di violenti attivisti di destra che sostengono l'opposizione venezuelana, impedendo a persone, cibo e forniture di entrare nell'edificio.

 

Max Blumenthal, insieme ad Anya Parampil e Alex Rubinstein, che lavoravano tutti per The Grayzone, erano lì e hanno documentato le azioni e gli attacchi violenti dei gruppi di destra contro attivisti venezuelani di solidarietà radunati all’esterno dell’edificio diplomatico.


Tra i messaggi di solidarietà per il giornalista statunitense da segnalare quello di George Galloway. Il politico britannico, già esponente di primo piano del Partito Laburista si è detto "profondamente scioccato", definendo Blumenthal un "erore americano".


A balzare invece immediatamente all’occhio è la doppia morale occidentale. Proviamo un attimo a immaginare se invece di Max Blumenthal, fosse stato arrestato in Venezuela, Russia o Iran un giornalista del mainstream con accuse completamente fasulle e inventate. Non c’è bisogno di dilungarci, conosciamo bene la risposta.

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