Nuove sanzioni UE alla Russia: misure estese anche a Cina, India e Turchia
L’Unione Europea ha approvato il 18° e più severo pacchetto di sanzioni contro la Russia dall’inizio dell’operazione militare speciale in Ucraina. Al centro delle nuove misure c’è un’offensiva contro la cosiddetta “shadow fleet”, la cosiddetta flotta fantasma usata da Mosca per esportare petrolio eludendo le restrizioni. Ben 105 navi sono state aggiunte alla blacklist, assieme a 22 banche russe ora escluse dal sistema SWIFT.
Tra le misure più simboliche: il divieto formale di riattivare i gasdotti Nord Stream 1 e 2, già danneggiati ma mai ufficialmente bloccati, e l’abbassamento del tetto massimo al prezzo del greggio russo (ora fissato a 47,6 dollari al barile). Per la prima volta, l’UE colpisce anche attori esterni: sanzioni contro banche cinesi, aziende turche e persino la maggiore raffineria indiana di Rosneft.
Viene così sancita una svolta decisa nella strategia europea: da semplice contenimento a un’azione mirata a destabilizzare l’economia russa, anche a costo di tensioni con giganti globali come Cina e India. Ma mentre Bruxelles alza il tiro, i risultati restano incerti. L’economia russa continua a trovare sponde alternative, riorientando scambi e rotte.
Al contrario, a soffrire sono settori strategici europei: energia, manifattura e agroalimentare, già messi a dura prova dall’inflazione e dai rincari delle materie prime. A due anni dall’inizio dell’operazione militare speciale, le sanzioni sembrano aver rafforzato Mosca più che indebolirla.
Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati