Produzione industriale: da inizio anno -42,5%. La salvezza del paese passa per gli Stati Generali di Cartapesta?
"Occorre un piano, subito. Perchè qui per il 2021 non rimane in piedi praticamente nulla."
di Giuseppe Masala
La produzione industriale ad Aprile segna un -19% sul mese di Marzo, che già aveva fatto registrare un -28% su Febbraio. Tutto questo per un totale, dall'inizio dell'anno di un -42,5% di produzione industriale. Dati questi che non è azzardato definire ferali e che non mettono in dubbio solo la sopravvivenza del nostro tessuto economico e finanziario (avete idea dello tsunami di prestiti incagliati e insolventi che le nostre banche dovranno fronteggiare?) ma anche della tenuta sociale del paese.
E qui si perde tempo in estenuanti giri di valzer e pantomime da format televisivo come gli Stati Generali di Cartapesta dove la classe dirigente inetta e responsabile della trentennale deriva del paese proverà ad arraffare/prenotare le risorse che si ritiene in futuro arriveranno. Chiacchiere e distintivo, perchè il Recovery Plan non arriverà mai nella misura in cui la Commissione Europea ha proposto. E comunque le risorse inizieranno a fluire in misura decente non prima del 2022 quando il nostro tessuto industriale sarà in necrosi irreversibile. Sempre da tener conto il fatto che non sappiamo manco se l'Ue nel 2022 ci sarà ancora. Ma sperare che una classe dirigente di inetti riesca ad avere una visione di prospettiva è semplicemente una pia illusione.
E' come se li stessi vedendo a Villa Pamphilj mentre fanno sfoggio dei loro vestiti sartoriali e dei loro orologi da 20mila euro a raccontarci le solite lagne: Confindustria che spara cazzate su grandi piani infrastrutturali per accontentare la lobby del cemento e i sindacati che propongono piani di "riqualificazione" per i lavoratori che perdono il lavoro naturalmente i corsi li faranno loro, inutili come da venti anni a questa parte, ovvero da quando Ciampi si inventò la "conscertazzioné" ovvero dare soldi ai sindacati perchè stessero zitti mentre si scippavano i diritti ai lavoratori. E ora siamo all'epilogo: al Grand Guignol di Villa Pamphilj dove in realtà l'unica cosa che conta è arraffare il più possibile della presunta torta in arrivo. Come la Corte di Re Sciaboletta Vittorio Emanuele III prima dell'annuncio dell'Armistizio questi arraffano più che possono prima della Disfatta Finale e della fuga a Pescara.
Occorre un piano, subito. Perchè qui per il 2021 non rimane in piedi praticamente nulla.