Quando muori negli Stati Uniti niente fiori ma una ricevuta da 300 mila dollari

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Quando muori negli Stati Uniti niente fiori ma una ricevuta da 300 mila dollari



di Gilberto Trombetta
 

In America, quando muori l'ospedale non ti manda un mazzo di fiori con le condoglianze.


Ti manda una ricevuta da 300.000 dollari da saldare.


È il modello della sanità privata che tanti politici, trasversalmente, stanno provando a importare in Italia.


Purtroppo sempre con maggior successo.


Tagliano, tutti, da anni il finanziamento del SSN (oggi spendiamo 2.545 euro pro capite contro i 5.289 della Norvegia e i 5.056 della Germania)*.


Negli ultimi 8 anni hanno tagliato 42.888 posti di lavoro, il 6,2% (in alcune Regioni il 16,3%).


Hanno ridotto ulteriormente il rapporto infermieri per 1.000 abitanti, già tra i più bassi d'Europa, portandolo a 5,6 contro gli 8,4 della media europea.


Stessa cosa per il rapporto posti letto per 1000 abitanti - anche questo già sotto la media - passato dai 3,9 del 2007 ai 3,2 del 2017.


Per colpa del blocco del turn over, l'eta media dei medici è passata dai 43,5 anni del 2001 ai 50,7 del 2017.


Hanno di fatto costretto i cittadini ad aumentare la spesa per la salute: salita da 710 dollari a 776 (cioè dal 2,1% del PIL al 2,3%). E infatti oggi c'è chi si indebita anche per curarsi.


Come sempre più cittadini sono costretti a rinunciare alle cure: è successo a più di 1 su 4.


Il 29%, che diventa il 41% nelle Isole e il 36% nel Sud Italia.


Perché anche su questo fronte il Sud, dispiace dirlo, risulta ancora una volta la parte più penalizzata del Paese.


Insomma, i medici sono sempre più anziani, mentre gli ospedali, gli infermieri e i posti letto calano di numero di anno in anno.


Le persone si trovano costrette a curarsi di meno.


O a pagare di tasca propria per farlo. Addirittura indebitandosi.


Così il modello americano della sanità privata cresce e prospera sulle nostre spalle.


Con la complicità del welfare aziendale.


«Queste misure favoriscono un sistema categoriale-corporativo alternativo al servizio pubblico, che si dispiega anche fuori dal campo dei servizi integrativi. Assecondare questa tendenza e contemporaneamente continuare nella compressione del finanziamento del servizio pubblico potrebbe mettere in discussione l’universalità del sistema vigente».


[http://www.upbilancio.it/…/…/12/Focus_6_2019-sanit%C3%A0.pdf]
[https://www.repubblica.it/…/gli_italiani_promuovono_il_ser…/]

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