Raid in un campo profughi a Betlemme. Esercito israeliano uccide un ragazzo di 17 anni che portava i soccorsi medici
Sajed Munjed, 17 anni, indossava il gilet riflettente e, secondo il coordinatore dei servizi di soccorso Mazen al-Azza, la sua uniforme di servizio di pronto soccorso era ben visibile al momento dello sparo
Secondo quanto riporta Jack Khoury, corrispondente di Haaretz, un volontario medico palestinese di 17 anni è morto questo mercoledì a seguito delle ferite da arma da fuoco riportare dopo un raird dell'esercito israeliano in un campo profughi nei pressi della città di Betlemme, in Cisgiordania.
Gli scontri sono scoppiati nel campo profughi di Deheisha nelle prime ore del mattino quando una forza israeliana è entrata per condurre arresti, secondo le testimonianze raccolte in loco. I servizi locali di soccorso, riporta Haaretz, sono stati chiamati a prendersi cura dei feriti. Tra loro c'era l'adolescente Sajed Mizher.
Le ricostruzioni hanno appurato che i soldati israeliano gli hanno sparato con un proiettile nello stomaco. Sajed Munjed, 17 anni, indossava il gilet riflettente e, secondo il coordinatore dei servizi di soccorso Mazen al-Azza, la sua uniforme di servizio di pronto soccorso era ben visibile al momento dello sparo. Secondo la ricostruzione di Al-Azza, riportata da Haaretz, tutto questo dimostra come i soldati israeliani abbiano colpito indiscriminatamente, anche alle forze di soccorso e mediche.
Il ministro della Sanità palestinese, Dr. Jawad Awwad, ha condannato l'omicidio, definendolo un "crimine di guerra" e una "palese violazione degli accordi internazionali che garantiscono la protezione delle squadre mediche nelle zone di guerra e di conflitto". Secondo i dati del ministero, nel 2019 quattro medici palestinesi della Cisgiordania e di Gaza sono stati uccisi dal fuoco militare israeliano mentre erano al lavoro. "Tutte le testimonianze e le circostanze attestano che Ahmed è stato assassinato a sangue freddo", ha detto ad Haaretz uno dei suoi parenti.