Se Biden ha vinto lo deve a Jo Jorgensen (la Bonino Usa)
Di solito non hanno molta fortuna, non riescono ad eleggere senatori o parlamentari, ma i leader dei partiti al di fuori di quello Repubblicano e Democratico, ovvero Verdi e Libertari, rivestono comunque una certa importanza. Almeno secondo i loro esponenti.
In passato sono stati accusati, senza distinzioni, sia dai democratici che dai repubblicani di sottrarre voti e di aver fatto perdere i loro candidati alla presidenza.
Hillary Clinton, accusò Jill Stein del Partito dei Verdi per la sua sconfitta nel 2016. Questa volta, Jo Jorgensen del Partito libertario è riuscita a rosicchiare migliaia di potenziali voti di Trump in stati vitali, con la certezza che la destra la accuserà per gli anni di aver danneggiato l'inqulino della Casa Bianca in carica.
If you add Trump's Wisconsin vote to the votes for the Libertarian candidate, Trump would have won Wisconsin.
— Glenn Greenwald (@ggreenwald) November 5, 2020
I wonder if Republicans will spend the next four years petulantly blaming their loss in Wisconsin on Jo Jorgensen, and bring her up every time Biden does something bad: pic.twitter.com/UAj51FlNV8
Nonostante le accuse di chi li considera inutili e dannosi nel panorama politico, "con i risultati elettorali sul filo di lana... l'uno per cento che ottengono i libertari gioca un ruolo significativo", ha spiegato il segretario del partito Libertario Wes Benedict.
Questo partito, ad esempio, per anni ha sostenuto la depenalizzazione della droga. Infatti, oltre alle Presidenziali, quattro stati hanno legalizzato la cannabis, Washington, DC ha attenuato il divieto sui funghi psichedelici e l'Oregon ha depenalizzato il possesso di tutte le droghe, comprese cocaina ed eroina.
Ecco, quindi, come Benedict spiega l'importanza del suo partito: "A volte repubblicani e democratici adottano le questioni che le terze parti spingono", ha spiegato. “I libertari sono stati derisi, e anche i Verdi, 30 anni fa e anche 10 anni fa per aver detto 'depenalizziamo le droghe e legalizziamo la marijuana'. Ora, entrambi i principali partiti hanno iniziato ad adottare queste politiche in una certa misura ".
Per quanto riguarda i Verdi, uno dei suoi esponenti, Howie Hawkins, difende la funzione della sua organizzaizone a livello locale. A settembre, almeno 109 Verdi hanno ricoperto cariche elettive a livello nazionale, come sindaci, assessori e in vari consigli e commissioni locali.
"La maggior influenza che abbiamo è nelle elezioni locali", ha ricordato Hawkins a RT. "Possiamo costruire una base lì e costruire a livello statale e alla Camera dei rappresentanti, e quindi possiamo avere un grande impatto sulla politica nazionale".
Hawkins, come Benedict, ricorda come alcune questioni prima ai mergini dei media e della politica adesso siano centrali. Il Partito dei Verdi sostiene il "Green New Deal", un ambizioso atto legislativo sul clima che attualmente ha il sostegno di oltre 100 membri democratici del Congresso, tra cui il rappresentante di New York Alexandria Ocasio-Cortez e il senatore del Massachusetts Ed Markey.
Molto prima che Ocasio-Cortez e Markey lo portassero alla ribalta politica e mediatica, Hawkins è stato il primo politico statunitense a candidarsi su una piattaforma del Green New Deal quando ha presentato un'offerta per il governatorato di New York nel 2010.
Secondo Hawkins "anche in queste elezioni, il gruppo più numeroso di elettori erano quelli che non hanno votato",e punta proprio su di loro:. "Queste sono le persone che possiamo coinvolgere."