Siria, conferenza sui rifugiati. La vergognosa assenza di UE e Italia. Mosca: doppio standard degli USA

Siria, conferenza sui rifugiati. La vergognosa assenza di UE e Italia. Mosca: doppio standard degli USA

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Questa mattina a Damasco è cominciata la Conferenza internazionale sul ritorno dei rifugiati siriani.
 
Tra i paesi partecipanti figurano Cina, Russia, Iran, Libano, Emirati Arabi Uniti, Pakistan e Oman, mentre le Nazioni Unite parteciperanno in qualità di osservatore.
 
Da segnalare la vergognosa assenza dell'Italia che si accoda all'Unione Europea e di conseguenza agli USA nella catena di vassallaggio. Data il ruolo storico dell'Italia in Medio Oriente, sarebbe stata quanto meno opportuna la nostra presenza.
 
L'attuale classe politica, come quella degli ultimi 30 anni, fa rimpiangere anche questa volta quella della Prima Repubblica che, almeno in politica estera, seppur serva della NATO, quanto meno aveva dei margini di manovra in Medio Oriente, come in Palestina, Libano e soprattutto Siria.
 
Resta curioso come si parli di emergenza rifugiati, si danno 3 miliardi di dollari dei soldi dei cittadini europei al regime turco per non farli sbarcare da noi, e si impedisca loro di ritornare al proprio paese. Proprio quei paesi che hanno fomentato l'aggressione alla Siria, causando una guerra che ha costretto milioni di persone a fuggire da un paese che in passato aveva accolto milioni tra iracheni, palestinesi e libanesi, ora pongono ostacoli al loro ritorno in patria con argomentazioni pretestuose
 
L'Alto rappresentante dell'Ue per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, citato dall'Agenzia Nova, giustifica l'assenza dell'Europa alla conferenza perché la ritiene "prematura".
 
Inoltre, ha aggiunto che si devono affrontare vari problemi: "In particolare la coscrizione forzata, la detenzione indiscriminata, le sparizioni forzate, la tortura, la violenza fisica e sessuale, la discriminazione nell'accesso ad alloggi, terreni e proprietà". Senza citare nessun documento o e soprattutto, in primis ricordare che se le condizioni di vita in Siria non sono delle migliori e grazie anche alla sanzioni dell'UE che, insieme a quelle USA, impediscono la ricostruzione del paese arabo.
Nonostante si riempia la bocca del suo "umanitarismo" sui rifugiati, l'UE da serva USA, utilizza la questione dei rifugiati come mezzo per esercitare pressione contro Assad.
 
Eppure, il Presidente siriano nel dare il saluto ai partecipanti alla conferenza ha ricordato che "il problema dei rifugiati è una questione nazionale e siamo riusciti a restituirne centinaia di migliaia
ricordando che "alcuni paesi hanno accolto i rifugiati sulla base di principi etici umanitari mentre altri dell'occidente e dalla regione hanno sfruttato questo modo atroce questione umanitaria e l'ha trasformata mera questione di trattativa politica ”.
 
"Se il problema dei rifugiati per il mondo è una questione umanitaria, per noi, oltre a quella umanitaria, è una questione nazionale e siamo riusciti a rimpatriare centinaia di migliaia di profughi negli ultimi anni", ha ricordato il leader siriano .
 
 
 
 

Al-Assad ha spiegato che la stragrande maggioranza dei siriani all'estero è ora più disposta che mai a tornare in patria perché si rifiuta di essere un "numero" nelle liste dello sfruttamento politico e una "carta" nelle mani di regimi che sostengono il terrorismo contro la loro patria.
 
“La questione dei rifugiati in Siria è una questione fabbricata, poiché nella storia della Siria e nei secoli passati manca ogni caso di sfollamento collettivo; E sebbene la Siria abbia sofferto per tutta la sua storia moderna e antica da successive occupazioni e continui disordini fino alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso, ma è rimasta un luogo a cui altri si rivolgono e si rifugiano fuggendo dai disordini e dalle crisi , e non il contrario ”, ha sottilienato.
 
Assad ha ribadito che "nel 2014, quando sembrava che lo Stato siriano fosse sulla buona strada per ristabilire sicurezza e stabilità, alcuni paesi hanno mobilitato lo Stato islamico con l'obiettivo di disperdere le forze armate e consentire ai terroristi di occuparne una gran parte del territorio siriano, la maggior parte del quale è stato recuperato grazie ai sacrifici del nostro esercito nazionale e con il sostegno dei nostri amici, questo sostegno ha avuto un grande impatto sulla sconfitta dei terroristi e sulla liberazione di molte aree ”.
 
Nel suo discorso, il presidente siriano ha chiarito che "oggi siamo di fronte a un problema complesso di tre elementi interconnessi: milioni di rifugiati che vogliono tornare, centinaia di miliardi di infrastrutture distrutte e il terrorismo colpisce ancora alcune aree siriane".

 
Russia: Assenza degli USA conferma il loro doppio standard
 
"Il rifiuto degli Stati Uniti di partecipare a una conferenza internazionale sull'assistenza al ritorno dei rifugiati siriani e degli sfollati interni dimostra doppi standard riguardo alla Siria" ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov.
 
Il capo della diplomazia russa ha precisato che il rifiuto di "un noto circolo di paesi guidati dagli Stati Uniti" di partecipare al forum umanitario è inspiegabile e ha sottolineato i loro tentativi di impedire che la conferenza si svolgesse. Il ministro ha ribadito che la conferenza è condotta in linea con la risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. "Consideriamo questo approccio dei nostri oppositori l'ennesima prova dei doppi standard riguardo alla Siria, che tentano di rendere ostaggio degli interessi geopolitici mercenari", ha osservato.
 
"Allo stesso tempo, non sorprende che questa posizione sia presa proprio da quegli Stati che hanno alimentato direttamente le fiamme del 'fuoco siriano', e hanno sostenuto e continuano a sostenere le forze antigovernative, compresi i terroristi. Sono proprio loro che portare la principale responsabilità per la tragedia di milioni di cittadini siriani costretti ad abbandonare la loro terra natale ", ha concluso Lavrov.
 

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