Siria, dramma umanitario nel campo profughi a Rukban, zona controllata dagli USA. Mosca avverte: mancano cibo e acqua
Nel campo profughi di Rukban, al confine tra Siria e Giordania, dove le milizie appoggiate dagli USA tengono praticamente in ostaggio 40000 persone, secondo Mosca, comincia a diventare seria la situazione con la mancanza di cibo e di acqua, e il conseguento deterioramento delle condizioni igienico sanitarie.
"Le persone bloccate nel campo profughi di Rukban nella zona della Siria controllata dagli Stati Uniti ricevono meno di 5 litri di acqua al giorno a persona. Questo è appena sufficiente per cucinare e bere, e insufficiente per un'adeguata igiene personale", secondo quanto hanno riferito i comitati di coordinamento misti di Russia e Siria per il rimpatrio dei rifugiati siriani in una dichiarazione rilasciata ieri dal ministero della Difesa russo.
"Dietro al muro del campo ci sono serbatoi con una capienza di 210 metri cubi, nei quali viene riempita l'acqua portata dalla Giordania e poi distribuita tra i residenti del campo. Semplici calcoli mostrano che ogni residente non può ricevere più di 5 litri di acqua al giorno. Non solo è appena sufficiente per cucinare e bere, ma è anche insufficiente per lavare e fare il bucato, il che porta a condizioni non igieniche", ha sottolineato il ministero.
Detto questo, i miliziani appoggiati dagli Stati Uniti del gruppo Maghawir al-Thawra, interrompono le consegne di acqua al campo, utilizzandole come merce di contrattazione per scopi di ricatto e profitti. Inoltre, i siti di sepoltura e le discariche che punteggiano l'area vicino alle abitazioni stanno peggiorando la già terribile situazione umanitaria nel campo.
Il ministero ha sottolineato la persistente carenza di cibo, vestiti e medicinali oltre alla cattiva situazione sanitaria ed epidemiologica. I rifugiati soffrono di esaurimento, malattie intestinali acute e infezioni.
Il campo profughi di Rukban è emerso sul confine tra la Siria e la Giordania nel 2014, dopo che Amman ha chiuso l'ingresso per motivi di sicurezza e economici. L'area, controllata da bande armate illegali, sta affrontando una grave crisi umanitaria.
Due posti di blocco mobili (Djleb e Al-Ghurab) per i rifugiati che lasciano Rukban sono stati organizzati all'interno della zona di 55 chilometri intorno alla base militare degli Stati Uniti al-Tanf, operativi dal 20 febbraio scorso.