Siria: se la grande sconfitta e' l'Arabia Saudita, come faceva ad essere una "guerra civile"?

Siria: se la grande sconfitta e' l'Arabia Saudita, come faceva ad essere una "guerra civile"?

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!



PICCOLE NOTE
 

«Con il crollo del prezzo del petrolio la situazione interna in Arabia Saudita si è aggravata, l’ultima crisi nel settore costruzioni ha visto licenziare stranieri ma anche sauditi. Il “sistema Golfo”, che dal 1973 ha fatto perno su Riad fungendo da motore economico del mondo sunnita, ha ora un problema di distribuzione della rendita a cui è legata anche la retromarcia egiziana».

 

«Credo che il greggio non tornerà mai a quota 100 dollari, l’unica con cui i sauditi potevano far girare il meccanismo. Oggi Riad vede allontanarsi da un lato il Nord Africa e dall’altro la Fratellanza [islamica ndr], centrata su Ankara e Doha. L’icona della perdita di potere dei sunniti è Aleppo, la caduta di Aleppo sarà la consacrazione della sconfitta saudita». Così il noto islamista Gilles Kepel sulla Stampa del 9 dicembre,

 

Nota a margine. Interessante l’ultima notazione su Aleppo, che spiega in maniera esemplare la battaglia che si è consumata in Siria: descritta come una guerra civile tra opposte fazioni siriane, in realtà si è trattato di una guerra contro il governo di Damasco portata da diverse nazioni straniere, tra le quali l’Arabia Saudita appunto, la quale ha fornito le reti logistiche per il reclutamento e l’addestramento di mercenari, oltre ai necessari finanziamenti per pagar loro stipendio, logistica e armi (queste ultime acquistate in Occidente.

 

La riconquista di Aleppo da parte di Assad suggellerà quindi la sconfitta di Ryad. Una sconfitta che giunge dopo quella della Clinton, che da candidata alla presidenza aveva promesso di ribaltare le sorti del conflitto siriano,

 

Ryad ha dilapidato invano miliardi e miliardi di dollari nel suo tentativo di allargare, tramite jihadismo, la sua area di influenza. Non solo perde in Siria e in Iraq, ma ha anche perso contatti con la Turchia e l’Egitto che guardano sempre più verso Mosca.

 

Inoltre non riesce a chiudere la guerra in Yemen, che doveva suggellare i nuovi fasti della Monarchia, che con questo conflitto doveva acquisire definitivamente il ruolo di protettrice anche militare dei più o meno legittimi reami del Golfo arabo. Non è andata così, e anche questa guerra si è fatta maledettamente complicata, tanto che i ribelli Houti, che controllano parte dello Yemen, stanno creando problemi anche in territorio saudita.

 

Anche l’accordo per la stabilizzazione della produzione del petrolio raggiunto di recente in sede Opec, agognato da tempo dai sauditi, ha rappresentato un’altra sconfitta: di fatto, pur di raggiungere un’intesa che evitasse il crollo del prezzo del greggio, devastante per Ryad, essa ha dovuto accettare più o meno tutte le condizioni poste dall’antagonista iraniano.

 

Ryad rischia di implodere se non corregge la rotta intrapresa, che l’ha portata a uno scontro aperto contro Teheran e il mondo sciita. Era certa di vincere, stante l’appoggio dell’Occidente. Talmente forte la sicurezza che non ha contemplato alcun piano B in caso di sconfitta. Da qui difficoltà ulteriori ad affrontare l’attuale crisi.

I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica di Paolo Desogus I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica

I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica

Voto russo e ipocrisia occidentale di Fabrizio Verde Voto russo e ipocrisia occidentale

Voto russo e ipocrisia occidentale

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba di Geraldina Colotti Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba

Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese di Leonardo Sinigaglia Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese

Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Il ruolo dei media in Occidente di Giuseppe Giannini Il ruolo dei media in Occidente

Il ruolo dei media in Occidente

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE di Gilberto Trombetta L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia? di Paolo Arigotti Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia?

Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia?

Inefficienze e ingiustizie si perpetuano di Michele Blanco Inefficienze e ingiustizie si perpetuano

Inefficienze e ingiustizie si perpetuano

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti