Sit in antifascista di Repubblica: qualcosa non torna
Intanto, i nostri complimenti al cameraman di RAI Tre che con davvero prodigiose inquadrature - riprendendo la gente in prospettiva ravvicinata e con una valanga di primi piani - è riuscito a trasformare in una “affollata manifestazione” un raduno di non oltre cinquanta persone e altrettanti reporter. Ci riferiamo al “sit-in antifascista” in solidarietà con Repubblica; in risposta a dieci fascisti mascherati che, giorni fa – con la curiosa assenza della polizia - hanno inscenato una lunga gazzarra con fumogeni sotto la sede del giornale di de Benedetti. E dire che, tempo fa, tre NoWar (ovviamente a viso scoperto) che intendevano esporre un cartello a quaranta metri di distanza dal corteo di auto che trasportava Donald Trump, sono stati subito travolti da una valanga di poliziotti che li hanno trascinati al Commissariato.
Ma che importa? L’importante è, ora, mobilitare tutta l’opinione pubblica contro la “minaccia del fascismo”. Che poi il PD sostenga apertamente i fascisti in Ucraina o in Venezuela o faccia queste porcate all’ONU, non deve interessare nessuno. L’importante è che nell’immaginario resti ben impresso l”affollata manifestazione” indetta in solidarietà con Repubblica. Manifestazione indetta da ben 51 organizzazioni tra le quali (e ci piange il cuore ammetterlo) c’era anche Emergency, che non ci sembra abbia fatto alcunché quando ad essere colpiti erano chi manifestava contro la guerra o quando il ministro della Difesa esponeva nel suo studio foto come questa.
Francesco Santoianni