Se la Russia avesse dato sostegno all'assalto di Capitol Hill?
Immaginate per un momento quello che sarebbe accaduto a livello mediatico se la Russia - ma lo stesso discorso vale chiaramente per la Cina, Venezuela, Iran e qualunque paese considerato nemico dal circo dell'informazione - avesse dato pieno sostegno alle manifestazioni non autorizzate che hanno portato all'assalto di Capitol Hill.
Di più. Pensate poi per un momento a quello che sarebbe accaduto a livello mediatico se l'ambasciata russa a Washington avesse pubblicato il giorno prima i percorsi delle proteste e dettagli sconosciuti agli stessi organizzatori.
Saremmo passati sulla stampa "libera" dal Russiagate al richiedere "bombe democratiche" per prevenire la diffusione... vabbè il resto lo consocete.
Non dovete comunque andare molto di fantasia perchè, all'opposto esattamente, è quello che è accaduto per le proteste messe in atto da gruppi di estrema destra, fondamentalisti neo-liberisti e ragazzini ingaggiati su Tik Tok per lo "sciamano russo" o se preferite come ha sottolineato perfettamente il prof. Erspamer "il Salvini russo". Con l'Ambasciata Usa a Mosca che ha voluto chiarire, come se ci fossero dubbi, che il nuovo corso Biden di interventismo se ne intende.
Durissima e impeccabile è arrivata la risposta del ministero degli Esteri russo, il quale ha esortato gli Stati Uniti ad affrontare i loro problemi ed a smettere di interferire negli affari interni di altri stati. In particolare alla dichiarazione della portavoce dell'Ambasciata Usa Rebecca Ross, che ci teneva a precisare della loro attenzione "alle notizie di proteste in 38 città russe, agli arresti di oltre 350 manifestanti e giornalisti pacifici....", la nota del ministero russo è molto dura: ""Abbiamo verificato quello che hai scritto (dall'ambasciata degli Stati Uniti a Mosca) il 6 gennaio durante le manifestazioni a Washington e l'assalto del Campidoglio. Curiosamente, non hai scritto nulla. Non hai motivato i tuoi cittadini a proteste pacifiche, non hai condannato in alcun modo l'omicidio di cinque persone e l'arresto di oltre 100", si legge nel comunicato da parte russa.
Nel mondo al contrario in cui viviamo lo sciamano russo, blogger xenofobo e fondamentalista neo-liberista, passa per un campione di democrazia come Guaidò in Venezuela era il "legittimo presidente" o come i teppisti di Hong Kong "combattenti per la democrazia" o i terroristi in Siria "ribelli moderati che lottano per la libertà". Il problema è che i castelli di menzogne costruiti in questi anni dai media liberal sono talmente tanti che implodono da soli. Non serve altro che lasciare che implodano da soli.