Stati Uniti: Gabbard, candidata democratica, denuncia Google chiedendo 50 milioni di dollari per "interferenze elettorali"

Stati Uniti: Gabbard, candidata democratica, denuncia Google chiedendo 50 milioni di dollari per "interferenze elettorali"

Nella denuncia si sostiene che il gigante della tecnologia ha sospeso il resoconto pubblicitario della campagna di Tulsi Gabbard per diverse ore subito dopo il primo dibattito sui candidati democratici.

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La candidata democratica per la presidenza degli Stati Uniti Tulsi Gabbard ha fatto causa a Google per $ 50 milioni per aver sospeso temporaneamente il suo account sulla campagna elettorale, ha riferito, ieri, The New York Times.
 
La denuncia è stata presentata giovedì scorso davanti al tribunale federale di Los Angeles, dove il comitato elettorale della candidata congressista afferma che l'account pubblicitario è stato sospeso per sei ore tra il 27 e il 28 giugno, ostacolando così la sua capacità di raccogliere fondi e raggiungere potenziali elettori.
 
Sul sito ufficiale di Gabbard - la cui copertina recita che la candidata denuncia Google "per interferenze elettorali" - si spiega che la chiusura è avvenuta subito dopo il primo dibattito democratico, quando, secondo i rapporti, era la candidata più cercata sul portale. Riferiscono, inoltre, che la società non ha mai spiegato il motivo della sospensione dell'account.
 
Secondo il quotidiano di New York, nella denuncia di sostiene inoltre che le e-mail di Gabbard hanno raggiunto le cartelle "spam" di Gmail "a un tasso sproporzionatamente elevato" rispetto alle e-mail di altri candidati democratici.
 
"Il trattamento arbitrario e capriccioso di Google nei confronti della campagna Gabbard dovrebbe suscitare preoccupazioni per gli attori politici di tutto il mondo circa la capacità dell'azienda di utilizzare il proprio dominio per influenzare il dibattito politico in modo da interferire con le imminenti elezioni presidenziali di 2020" si legge nella denuncia.
 
Da parte sua, il portavoce di Google Jose Castaneda ha spiegato che la società ha automatizzato i sistemi che contrassegnano attività insolite negli account degli inserzionisti per prevenire le frodi. "In questo caso, il nostro sistema ha attivato una sospensione e l'account è stato ripristinato subito dopo", ha aggiunto, precisando che la società offre "prodotti pubblicitari che aiutano le campagne a connettersi direttamente con gli elettori" e che lo fa "senza distorsioni verso nessun partito o ideologia politica."
 

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