Su Hong Kong il Regno Unito gioca la carta dei passaporti per destabilizzare la Cina
Dopo che la legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong è entrata in vigore, prima il Regno Unito, insieme ad altri Paesi, ha calunniato la Cina durante la 44esima conferenza del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani, poi alcuni suoi alti funzionari - tra cui il premier britannico Boris Johnson e il ministro degli Esteri Dominic Raab - hanno giocato la “carta dei passaporti”, dichiarando di poter fornire una soluzione riconoscendo la nazionalità britannica a 3 milioni di cittadini di Hong Kong qualificati per la richiesta del passaporto BNO come cittadini britannici all’estero.
Fornire un canale speciale per far ottenere la nazionalità britannica ai cittadini di Hong Kong in possesso del passaporto BNO non è legalmente valido. In passato Londra e Beijing si sono scambiate un Memorandum, nel quale è stato esplicitamente sancito che non sarebbe stato riconosciuto il diritto di permanenza in Gran Bretagna ai cittadini di Hong Kong con il passaporto BNO. In base all’interpretazione legale dell’APN cinese, i connazionali di Hong Kong in possesso di un passaporto BNO sono cittadini cinesi a tutti gli effetti. Quindi il governo cinese ha il diritto di chiedere chiarimenti e di prendere le dovute contromisure nei confronti di qualsiasi politica adottata da un governo straniero nei confronti di cittadini cinesi.
Con le note governative tra i due Paesi in mano, il Regno Unito spera di nascondere le proprie reali intenzioni, ma non prova vergogna davanti all’opinione pubblica mondiale per cotanta ipocrisia?