The Guardian: Ufficiali israeliani dicono no a una guerra “inutile ed eterna” a Gaza
In una lettera un gruppo di ufficiali dell'intelligence militare israeliana ha fatto presente al primo ministro Benjamin Netanyahu che non parteciperà alle operazioni di combattimento a Gaza.
Da quello che emerge da un'inchiesta pubblicata mercoledì sul quotidiano britannico The Guardian, nella missiva, firmata da 41 ufficiali e soldati dei sistemi di intelligence e sicurezza informatica israeliani, è stato ribadito che gli ordini del governo israeliano sono "chiaramente illegali" e che i prigionieri hanno ricevuto una "condanna a morte".
A questo proposito, la lettera indirizzata al Primo Ministro israeliano denuncia che gli ordini impartiti dall'entità occupante "non devono essere eseguiti" e chiarisce che i 41 firmatari non parteciperanno più alle operazioni militari nella Striscia.
Questa affermazione giunge in un momento di escalation senza precedenti del genocidio israeliano contro i palestinesi, mentre in Israele cresce il malcontento diffuso per il proseguimento della guerra, che ha impedito il ritorno di tutti i prigionieri.
"Credo che la guerra non stia raggiungendo i suoi obiettivi", ha ricordato uno degli ufficiali che hanno firmato la lettera, affermando che la prosecuzione del conflitto "mette in pericolo" i prigionieri israeliani a Gaza.
Il militare ha anche raccontato di aver assistito, durante il suo servizio, ad attacchi "che hanno danneggiato" i prigionieri. Lamentando come il fuoco israeliano sull'enclave palestinese abbia causato feriti e morti tra i prigionieri, mentre la carestia e l'assedio di Gaza hanno causato carenze, fame e condizioni precarie per loro.
Il Guardian, citando la lettera condivisa online martedì sera, rivela che il gruppo si rifiuta di partecipare a una guerra "inutile ed eterna" "progettata" per preservare il governo di Netanyahu e placare gli elementi "antidemocratici e messianici" al suo interno.
Gli ufficiali firmatari non vengono nominati, ma sono stati identificati come membri della direzione dell'intelligence dell'esercito occupante.
Nella lettera si condannano i “danni arrecati ai civili” e “la morte di persone innocenti”, criticando al contempo la decisione di Netanyahu di “scegliere di far crollare” l’accordo per il cessate il fuoco di marzo.
Questo messaggio degli ufficiali dell'intelligence si aggiunge alle critiche espresse apertamente da alcuni settori militari israeliani negli ultimi mesi. Ad aprile, 250 ex membri del Mossad hanno chiesto la fine della guerra a Gaza.
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