"Un crimine senza precedenti". Rohani denuncia il blocco USA agli aiuti per le popolazioni colpite delle inondazioni
Il presidente iraniano, Hassan Rouhani, denuncia duramente il blocco degli USA che impedisce la consegna di aiuti umanitari al paese persiano definendolo "un crimine senza precedenti".
Parlando ad un incontro con alti funzionari governativi, Rohani ha fortemente criticato la nuova misura anti iraniana degli USA focalizzata sul blocco dei conti bancari delle organizzazioni umanitarie per impedire l'arrivo degli aiuti alle popolazioni colpite dalle inondazioni nella Repubblica Islamica.
"E' 'un crimine senza precedenti impedire l'arrivo degli aiuti stranieri in Iran, e alla nostra Mezzaluna Rossa in queste circostanze difficili non possono ricevere assistenza da altri paesi", ha detto il presidente persiano assicurando che il governo adopererà tutti gli sforzi per assistere le vittime dalle inondazioni e compensare le loro perdite.
Anche gli iraniani che vivono all'estero non possono inviare aiuti ai loro connazionali in questo momento, ha criticato Rohani, aggiungendo che è essenziale che il Ministero degli Esteri iraniano e le corti di Giustizia seguano giuridicamente la questione.
Il Presidente ha inoltre ringraziato il lavoro di tutti i settori del paese per condurre le operazioni di soccorso in modo efficiente nelle zone colpite dalle inondazioni in sia a nord e sud del paese persiano.
A tal proposito, il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Bahram Qasemi, ha invitato la comunità internazionale e le organizzazioni umanitarie internazionali fronteggiare "questa misrua poco umana" di Washington che dovrebbe "essere ritenuto responsabile per le conseguenze", del loro atteggiamento il mondo "giudicherà" gli Stati Uniti per aver usato la vita umana "come strumento politico per i suoi obiettivi ostili", ha lamentato.
Dallo scorso 19 marzo, inondazioni senza precedenti hanno colpito l'Iran, provocando almeno 57 morti e 478 feriti, oltre a milioni di dollari in perdite materiali.