Un paese ostaggio di politici ai domiciliari

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Un paese ostaggio di politici ai domiciliari

 



di Vito Petrocelli


"Sono inaccettabili gli attacchi contro la popolazione civile che Israele sta portando avanti da mesi. Nessuna azione militare può giustificare un tale atteggiamento".
Giorgia Meloni - 17 luglio 2025. 

"Ogni guerra è bastarda, ma devono combattere militari. "Sicuramente il diritto alla sopravvivenza e alla difesa di Israele dopo gli attacchi è pensabile, però non ci devono andare di mezzo i civili".
Matteo Salvini, 18 luglio 2025

Dopo 649 giorni di genocidio a Gaza. 649 giorni di bambini trucidati, madri dilaniate e padri spappolati, il governo italiano ha deciso che era giunto il momento di dire alcune parole verso lo stato terroristico di apartheid di Israele. E’ stato necessario però il raid contro la Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza che per il Cardinale Patriarca di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, non è stato un “errore” - come ha voluto specificare di fretta oggi il governo israeliano. In una intervista al Corriere della Sera di oggi dichiara Pizzaballa: "Loro dicono che è stato un errore. Anche se tutti qui credono che non sia così", precisando come sia difficile pensarlo dato che l'attacco non è venuto dall'alto ma "sembra che abbiano colpito via terra con un tank".

Ma perché il governo italiano ha sfiorato il ridicolo, evitando anche frasi di circostanza dinanzi l'ecatombe di Gaza, volendo mostrare un lato così ridicolmente vassallo da superare i livelli più bassi toccati da PD o Draghi? La risposta la forniva Alberto Negri a l’AntiDiplomatico in un’intervista del 1 marzo 2024. “L’Italia ha seguito in gran parte quello che ha fatto l’Unione Europea, quindi, nulla per frenare lo stato di Israele. Nulla perché come avviene da oltre trent’anni gli europei, Italia compresa, non hanno imposto una singola sanzione per tutti gli insediamenti illegali fatti in violazione degli accordi di Oslo e di tutte le risoluzioni dell’Onu e delle Convenzioni internazionali. Ma, in realtà, l’Italia ha fatto anche qualcosa di peggio…” E precisava: “L’8 marzo del 2023, praticamente un anno fa, il primo ministro israeliano Netanyahu è venuto a Roma e ha firmato una serie di accordi. Uno, il più importante, è passato praticamente inosservato: si tratta dell’appalto della cybersecurity dei nostri servizi ad Israele. Questo accordo non è piaciuto, al punto che il capo della cybersecurity Roberto Baldoni si è dimesso prima di doverlo firmare…”

Nulla più di questa notizia ci può dare l’idea della misura di quanto sia grande la subordinazione verso lo Stato di Israele. Subordinazione e delega in bianco di poteri fondamentali dello stato. E questo spiega, chiaramente, la posizione italiana di questi mesi su Gaza. “Gli attuali rappresentanti del governo italiano, soprattutto quelli provenienti più a destra, non sono altro oggi che politici ai domiciliari, perché non fanno esattamente il ruolo di sovranisti ma prendono ordini nel loro stesso paese”, concludeva Negri.

Politici ai domiciliari, come ci ricorda oggi Tajani nel commentare così le sanzioni Usa a Francesca Albanese: "E’ stata sanzionata dagli Usa per il ruolo che svolge presso le Nazioni Unite, quindi non in quanto cittadina italiana. Poi uno può essere più o meno d'accordo sulla decisione, ma è una decisione unilaterale degli Usa, non condivisa col governo italiano". L’Italia, un paese ostaggio di politici ai domiciliari.

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