Vaccini Covid, il British Medical Journal (BMJ) chiede l'accesso immediato ai dati per "analisi indipendenti"
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di Marinella Correggia
Peter Doshi, senior editor del British Medical Journal (BMJ), torna insieme ad alcuni colleghi a tirare le orecchie alla comunità politica e scientifica https://doi.org/10.1136/bmj.o102: i dati - anonimi - dei singoli partecipanti agli studi clinici sui vaccini e sulle terapie devono essere resi disponibili per analisi indipendenti. Lo aveva già fatto nel novembre 2020 https://blogs.bmj.com/bmj/2020/11/26/peter-doshi-pfizer-and-modernas-95-effective-vaccines-lets-be-cautious-and-first-see-the-full-data/
Il BMJ sostiene politiche di vaccinazione che si basino su prove solide, così da rispondere alle domande legittime sull'efficacia e la sicurezza. Visto il loro passato costellato di processi civili e penali, le compagnie farmaceutiche – che stanno accumulando grandi profitti - sono poco raccomandabili.
Ora, su iniziativa dell’organizzazione non profit Public Health and Medical Professionals for Transparency (phmpt.org), ricorda il BMJ, un tribunale ha stabilito che l’autorità di regolazione statunitense Food And Drug Administration renda noti i dati presentati da Pfizer per autorizzare il suo vaccino Covid a un ritmo di 55.000 pagine al mese anziché le 500 proposte dalla FDA (resta da vedere quale sarà la risposta). Allo stesso modo, l’agenzia regolatrice del Regno unito non rilascia pro-attivamente i documenti sui trial clinici.
Meglio hanno fatto i regolatori canadese ed europeo, ma in modo parziale.
Oltre all'accesso ai dati, occorre anche rendere pubblici dettagli come il motivo per cui i test sui vaccini non sono stati progettati per testare l'efficacia contro l'infezione e la diffusione del virus Sars-CoV-2. Se i regolatori avessero insistito su questo, i paesi avrebbero saputo prima dell'effetto dei vaccini sulla trasmissione e avrebbero potuto pianificare di conseguenza.
Il BMJ ricorda che oltre dieci anni fa, in occasione dell’aviaria, i governi avevano speso miliardi per ammassare antivirali che non avevano mostrato di ridurre davvero i rischi di complicanze, ricoveri, morte. I trial relativi al Tamiflu furono condotti dall’industria farmaceutica e in gran parte non pubblicati.
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