Yemen, Ansarollah annuncia la cessazione degli attacchi missilistici contro la coalizione saudita
Il movimento houthi ha annunciato oggi di aver interrotto gli attacchi con droni e missili contro l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti e i loro alleati yemeniti, rispondendo a una richiesta delle Nazioni Unite.
Il movimento popolare Ansarullah ha comunicato la cessazione degli attacchi con missili e droni contro l'Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, riferisce l'agenzia di stampa Reuters, che ha ottenuto l'accesso alla dichiarazione del Comitato Rivoluzionario Supremo, il massimo organo dei guerriglieri houthi.
"Dopo i nostri contatti con l'inviato delle Nazioni Unite e la sua richiesta di fermare gli attacchi con droni e missili [...] abbiamo annunciato la nostra iniziativa [...] di cessare gli attacchi con missili e droni contro i paesi aggressori" si legge nella dichiarazione.
Con la loro decisione, i combattenti houthi cercano di "sostenere l'inviato delle Nazioni Unite, mostrando buona volontà e sostegno agli sforzi di pace". Nella dichiarazione inoltre si aggiunge che sono disposti a un cessate il fuoco più ampia nel caso in cui "la coalizione guidata da Arabia Saudita voglia davvero la pace".
Il conflitto armato in Yemen affronta le hutíes ribelli con forze fedeli al presidente in esilio Abd al Hadi Mansur Rabbuh, sostenuta dall'Arabia Saudita.
Da marzo 2015, la popolazione yemenita vive sotto incessante bombardamento della coalizione internazionale guidata dalla Arabia Saudita contro il movimento popolare Ansarollah che si batte contro le forze che sostengono presidente in esilio Abd al Hadi Mansur Rabbuh.
Di fronte "alla peggiore carestia in 100 anni"
L'ONU avverte che la peggiore crisi umanitaria del mondo si sta sviluppando nello Yemen: 22,2 milioni di yemeniti hanno bisogno di aiuti umanitari, altri 18 milioni soffrono di "insicurezza alimentare", mentre 8,4 milioni non sanno se potranno cibarsi.
Un totale di 14 milioni di persone sono in condizioni di "pre-carestia" e dipendono dagli aiuti alimentari per sopravvivere.
Il coordinatore umanitario delle Nazioni Unite in Yemen, Lise Grande, ha dichiarato alla BBC che il paese potrebbe affrontare "la peggiore carestia in 100 anni" se le ostilità non si fermeranno.