Alde: una decisione anti populista e contro la storia

Alde: una decisione anti populista e contro la storia

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Con una votazione online che si è conclusa oggi, il Movimento 5 Stelle ha deciso di cambiare gruppo all’interno del Parlamento europeo. Dall’EFDD con l’Ukip di Farage, i 17 euro-parlamentari del M5S si uniranno ora all’Alde - Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa. Si tratta di una scelta figlia di un accordo in quattro punti - in cui il Movimento si sarebbe impegnato ad accettare anche l'integrità dell'eurozona - e motivata da Beppe Grillo come necessaria per non perdere “il diritto di parola durante le sessioni plenarie del Parlamento, essere rappresentati all’interno della Conferenza dei Presidenti, avere la possibilità di seguire l’iter legislativo come autori di regolamenti europei, ottenere fondi da spendere sul territorio, per le numerose attività d’informazione e formazione, rivolte ai cittadini italiani ed europei”. Tutto questo, anche se al momento non si hanno notizie di un prossimo scioglimento del gruppo EFDD, all’interno del quale il Movimento 5 Stelle avrebbe conservato tali prerogative all’interno, va sempre ricordato, di un’istituzione la cui marginalità storica e utilità è sempre pià evidente a tutti.

Ma che cos’è l’Alde? Nell’epoca della liberazione di Aleppo, delle fake news del Washingnton Post e della Cia che si indigna per “ingerenze esterne”, l’Alde è, in estrema sintesi, tutto ciò che le popolazioni nazionali stanno spazzando via in giro per il mondo. Ancora più brevemente, le idee portate avanti dai membri di questo gruppo parlamentare in Europa sono l’espressione di un conglomerlto tecnocratico figlio del peggior neo-liberismo che il Movimento 5 Stelle ha combattuto fino ad oggi in Italia ed Europa.

Filo europeista e filo eurista ai limiti della decenza intellettuale, filo TTIP, filo-sionista e atlantista, l’ALDE rappresenta oggi chi ha perso e chi sta perdendo perché sempre e costantemente dalla parte sbagliata della storia. Le elezioni negli Stati Uniti non le ha vinte Hillary Clinton. E allora la domanda da porre al Movimento 5 Stelle è: perché approdare nella casa dei vinti, nella casa dei sconfitti della storia? Affermatosi in Italia come risposta popolare al disastro delle politiche imposte dall’Europa attraverso Mario Monti, perché confluire nel suo gruppo europeo?

Il leader dell’Alde è l’ex premier belga, Guy Maurice Marie Louise Verhofstadt,  una delle 89 personalità che Mosca ha inserito come “persone non grate” dopo l’aplicazione delle sanzioni folle imposte dall’Unione Europea alla Federazione Russa. Si tratta di uno dei principali russofobi nelle istituzioni europee e uno dei protagonisti del neo maccartismo che si sta scatenando in Europa con protagonista una folle risoluzione del Parlamento europeo che vuole arrivare a censurare la "propaganda" russa equiparandola a quella dell'Isis. 

Vi tralasciamo l’antistoricità delle dichiarazioni su Nato, TTIP, russofobia e euro, ma vogliamo riportarvi il pensiero di  Verhofstadt sulla guerra in Siria, emblematico per capire il personaggio e il gruppo parlamentare. Dava tre diktat nella fase in cui l'esercito siriano era prossimo alla liberazione della città assediata da anni dagli alleati dell'Ue nel paese, al Nusra (Al-Qaeda). “Uno cessate il fuoco, due l’ingresso degli aiuti umanitari ad Aleppo orientale, e tre una soluzione politica. A chi si rifiuta di comportarsi in questo modo, l’Unione europea deve rispondere con sanzioni; che sia la Russia, il regime di Assad o l’Iran”. E ancora: “Le cose orribili che hanno attraversato queste ragazze ora stanno accadendo nelle strade di Aleppo, dove le persone di Assad e i commandos iraniani sciiti stanno andando di porta in porta a uccidere donne e bambini”. Oggi Aleppo è stata liberata. La città dopo 5 anni nella morsa dei terroristi è tornata ad immaginare un futuro possibile lontano dal jihadismo. Quello che resta ancora sono le folli sanzioni alla popolazione ancora in atto dell’Unione Europea, che l’ex premier belga, come sempre dalla parte sbagliata della storia, voleva addirittura inasprire.

Verhofstadt ha annunciato il 6 gennaio la sua corsa alla presidenza del Parlamento europeo. Rappresenta tutto ciò che le popolazioni stanno spazzando via e tutto ciò che le menzogne dei media mainstream non riescono più a coprire. Qualora dovesse riuscirci per merito anche dei voti del Movimento 5 Stelle, sarebbe la prima scelta anti-storica, anti-populista e una macchia per quello che fino ad oggi il gruppo parlamentare ha cercato di rappresentare.

P.s. Questo era un attestato di stima che il Movimento 5 Stelle aveva ottenuto. Ma nel 2014…



La Redazione
 

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