All'estero ci vedono così: "L'inutile tirannia del green pass italiano"

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Intanto all’estero ci raccontano così, ed è difficile non essere d’accordo: 

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L’INUTILE TIRANNIA DEL GREEN PASS ITALIANO”

di Nicholas Farrell

 (“The Spectator”, 20 febbraio 2022) 

«Mentre la maggior parte dei paesi europei, e in particolare la Gran Bretagna, stanno allentando le loro restrizioni Covid, l’Italia, in cui sono già in vigore le misure più pesante in assoluto, questa settimana le ha ulteriormente irrigidite – benché i dati dimostrino che esse non servono assolutamente a nulla.

Sarà forse perché l’Italia è il paese dove indovini e guaritori rappresentano un settore economico multimiliardario, essa ha varato il regime di lasciapassare vaccinale più draconiano in Europa. Ad ogni modo, la psicosi di massa acceca i politici e la gente, impedendo loro di vedere la verità. 

Nel Regno Unito le false pretese dei consulenti scientifici del governo in merito alla necessità e all’utilità dei lockdown sono state alla fine demolite in modo inequivocabile […]. È ora che si dimostri la falsità di pretese analoghe in merito ai lasciapassare vaccinali. E non ci può essere miglior posto da cui cominciare questa dimostrazione che l’Italia. 

Quando fu introdotto, lo scorso agosto, la giustificazione per il regime di lasciapassare vaccinale italiano – chiamato “green pass” – fu la previsione che avrebbe incrementato il numero dei vaccinati, creato spazi sicuri per questi ultimi e quindi ridotto i casi, le ospedalizzazioni e i morti di Covid. Non ha ottenuto nessuno di questi risultati. 

Ciononostante, le regole in materia sono diventate sempre più draconiane. […] Osannato come un grande successo con religioso fervore dal governo italiano di unità nazionale, guidato dal premier ed ex capo della banca centrale europea Mario Draghi, il “green pass” è stato in realtà nient’altro che un esercizio di insensata tirannia. 

Eppure, nonostante ciò, a dicembre, il governo Draghi ha introdotto il “super green pass”, che ha reso il regime ancora più tirannico. […] E questa settimana, nonostante il numero dei contagi sia in caduta libera, la vaccinazione obbligatoria per gli over-50 è stata estesa ai luoghi di lavoro. […] Naturalmente, né Draghi né qualcun altro nella sua coalizione ammetterà mai che ciò che viene strombazzato come la loro più gloriosa vittoria è in realtà un fallimento. Né lo faranno i media italiani, che hanno appoggiato servilmente la linea del governo. Né lo faranno gli italiani stessi, tre quarti dei quali secondo i sondaggi sono favorevoli al “green pass”. Tutti costoro ora perderebbero la faccia. 

Che la loro ossessiva fede nelle meraviglie del “green pass” sia totalmente priva di senso risulta evidente da una comparazione tra i dati di Italia e Gran Bretagna, che non ha avuto nessuna forma di lasciapassare vaccinale. Italia e Gran Bretagna hanno popolazioni simili (rispettivamente 59 milioni e 69 milioni di persone). Oggi, dopo quasi sette mesi di passaporto vaccinale in Italia, il numero di persone non vaccinate in Italia e in Gran Bretagna rimane più o meno lo stesso. In Italia, l’88,92% degli over 12 è completamente vaccinato, rispetto all’84,9% in Gran Bretagna. A gennaio c’erano ancora 5,9 milioni di italiani non vaccinati di età superiore ai 12 anni, ancora una volta un numero simile a quello della Gran Bretagna. 

La lezione è chiara: come mostra la Gran Bretagna, la grande maggioranza delle persone ha scelto di vaccinarsi liberamente e non c’è alcun bisogno che sia costretta a farlo dallo Stato. Anzi, costringere la gente a farlo – come l’Italia dimostra – non funziona. Ciò che più conta, naturalmente, è il numero dei contagi. Ma anche in questo il “green pass” e il “super green pass” hanno avuto ben poco effetto. Anzi, creando un senso di ingannevole fiducia tra i vaccinati, essi possono aver peggiorato la situazione. Ad ogni modo hanno fallito. Se avessero funzionato, i tassi di infezione italiani avrebbero dovuto essere molto inferiori a quelli della Gran Bretagna. Ma, al contrario, dall’inizio dell’ultima ondata causata a dicembre dalla variante Omicron, l’Italia ha avuto un numero di contagi Covid molto simile a quello della Gran Bretagna, che non aveva il pass. La spiegazione, naturalmente, è che nonostante tutti quei green pass, i vaccinati italiani si contagiano tra loro. 

In Italia, il 70%  delle infezioni da Covid nel mese scorso è stato diagnosticato in persone parzialmente o completamente vaccinate. È vero, in proporzione poche persone vaccinate che prendono il Covid finiscono in ospedale o muoiono, ma quelle che lo fanno sono comunque un bel po’. Circa metà dei ricoverati e più di metà dei morti per Covid da dicembre sono stati parzialmente o totalmente vaccinati. Per aggiungere la beffa al danno, in Italia ci sono state anche più morti per Covid che in Gran Bretagna dal primo dicembre. 

Ciononostante, politici, giornalisti e gran parte degli italiani continuano a credere che il “green pass”, ora trasformato in “super green pass”, sia la sola soluzione. L’Italia non ha avuto un primo ministro “eletto” dal 2011 – eletto nel senso di essere il leader di una coalizione o di un partito che abbia vinto le elezioni. In ogni caso, non è la natura anti-democratica dei governi italiani a spiegare il regime italiano dei passaporti vaccinali, ma la natura filo-dittatoriale degli italiani».

 

(Traduzione di aThomas Fazi)

Thomas Fazi

Thomas Fazi

Economista e saggista. Autore con W. Mithchell di "Sovranità e barbarie" (Meltemi). Su twitter:  @battleforeurope

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