Anche i lavoratori yemeniti del petrolio protestano contro l’aggressione saudita/ statunitense, di fronte al palazzo delle Nazioni Unite       

Anche i lavoratori yemeniti del petrolio protestano contro l’aggressione saudita/ statunitense, di fronte al palazzo delle Nazioni Unite       

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

 

a cura di Enrico Vigna
 

                         https://www.yemenpress.org/wp-content/uploads/2019/06/lvl2k20190531100258-696x392-696x464.jpg

 

A giugno il personale e i sindacati della compagnia petrolifera dello Yemen hanno organizzato una protesta davanti all'edificio delle Nazioni Unite per denunciare la continua aggressione e al sequestro di navi cariche di derivati del petrolio o impedendone l'accesso al porto di Hodeidah.

Per quasi tre mesi i manifestanti hanno continuato il loro sit-in di fronte al palazzo delle Nazioni Unite, senza alcuna risposta da parte delle Nazioni Unite.

I partecipanti hanno denunciato la loro situazione, definendo "una condanna, il silenzio delle nazioni", nel non impedire l'aggressione alle navi e non consentire loro di entrare nel porto di Hodeidah.

I partecipanti hanno incolpato le Nazioni Unite per ciò che potrebbe accadere in caso di detenzione continua di navi petrolifere e hanno confermato il proseguimento dei sit-in fino al rilascio di tutte le navi petrolifere.
 

Le stime approssimative delle perdite nel commercio estero nello Yemen, dovute all'aggressione e all'assedio, sono state  calcolate in 36 miliardi e 285 milioni di dollari negli ultimi quattro anni.

Un rapporto pubblicato dal settore del commercio estero presso il Ministero dell'Industria e del Commercio dichiarava che "l'aggressione e l'assedio hanno portato alla cessazione quasi completa delle attività economiche, agricole, di servizi e commerciali; alla sospensione delle attività e movimentazione nei porti e delle importazioni e esportazioni della maggior parte dei beni e prodotti, compresi i derivati del petrolio e le materie prime alimentari di base, oltrechè sanitarie... ". Il rapporto ha anche sottolineato che i danni al commercio delle esportazioni subiti dall'economia yemenita provengono dall'interruzione delle esportazioni di petrolio e gas, dall’arresto delle entrate del paese, dal calo delle rimesse in valuta estera, dall’ arresto delle operazioni bancarie internazionali in Yemen e dell'esaurimento delle riserve di cassa presso la Banca centrale dello Yemen.

I danni includono anche la chiusura di uffici di organizzazioni internazionali accreditate nello Yemen, la sospensione dei loro progetti di sviluppo e la chiusura di ambasciate straniere, missioni, consolati e rappresentanze commerciali arabe e straniere.

Il rapporto ha anche sottolineato che l'aggressione e l'assedio hanno portato al deterioramento della valuta locale nei confronti delle valute estere e una significativa riduzione del traffico marittimo e paralizzato il commercio estero.

A questo proposito, il sottosegretario del settore del commercio estero ha sottolineato che i dati sulle perdite sono sostanzialmente basati sui dati del Ministero del petrolio e dei minerali, dell'Organizzazione centrale di statistica e del Centro commerciale internazionale per gli anni 2015-2018. 

"Dopo che l'aggressione militare ha fallito, essa è ricorsa disperatamente al blocco di 27 milioni di persone nello Yemen che hanno bisogno di cibo, medicine e spostarsi", ha detto.

 

                        Risultati immagini per Yemen guerra

 

a cura di Enrico Vigna/CIVG, 16 settembre 2019




 

Quando Mario Monti parla di "sacrifici".... di Fabrizio Verde Quando Mario Monti parla di "sacrifici"....

Quando Mario Monti parla di "sacrifici"....

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Armi ad Israele: a che gioco sta giocando Washington? di Giacomo Gabellini Armi ad Israele: a che gioco sta giocando Washington?

Armi ad Israele: a che gioco sta giocando Washington?

"Il Giornale": il cane da guardia "di destra" dell'atlantismo di Marinella Mondaini "Il Giornale": il cane da guardia "di destra" dell'atlantismo

"Il Giornale": il cane da guardia "di destra" dell'atlantismo

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

La dittatura del pensiero liberal di Giuseppe Giannini La dittatura del pensiero liberal

La dittatura del pensiero liberal

Toti e quei reati "a fin di bene" di Antonio Di Siena Toti e quei reati "a fin di bene"

Toti e quei reati "a fin di bene"

Il Piano Mattei (o di quelli che lo hanno ucciso?) di Gilberto Trombetta Il Piano Mattei (o di quelli che lo hanno ucciso?)

Il Piano Mattei (o di quelli che lo hanno ucciso?)

Gli ultimi dati del commercio estero cinese di Pasquale Cicalese Gli ultimi dati del commercio estero cinese

Gli ultimi dati del commercio estero cinese

Il Premio Pullitzer e il mondo al contrario di Andrea Puccio Il Premio Pullitzer e il mondo al contrario

Il Premio Pullitzer e il mondo al contrario

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

La Siberia al centro di nuovi equilibri geopolitici? di Paolo Arigotti La Siberia al centro di nuovi equilibri geopolitici?

La Siberia al centro di nuovi equilibri geopolitici?

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti