Brasile. Per la prima volta Facebook sfiderà la televisione nella campagna elettorale

Brasile. Per la prima volta Facebook sfiderà la televisione nella campagna elettorale

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Foto. Credits Peter Shrank (Economist)

di Ludovica Morselli
 
La campagna elettorale inizia ufficialmente il 6 Luglio prossimo ma ufficiosamente si danno già tutti da fare. Strategie politiche, sondaggi, pianificazioni elettorali non sono per ora il cuore di questa campagna. I social network e in particolar modo come sfruttarli a pieno per una campagna intelligente è il problema di tutti i contendenti al “trono”. 
 
Effettivamente basta pensare che solo nel 2010 quando la Rousseff  per la prima volta ha vinto le elezioni, i brasiliani che utilizzavano Facebook almeno una volta alla settimana erano 6 milioni e ora invece sono 83. Infatti, la popolazione di Facebook del Brasile è la terza al mondo superata solo da India e USA. 
 
Il partito dei lavoratori di cui la Rousseff ne è leader, ha già organizzato un workshop con i suoi attivisti su come meglio utilizzare i social network in campagna elettorale e accrescerne il potenziale il più possibile. Per  l’intero mese ne sono stati programmati altri 13, il che è del tutto esplicativo. 
 
Già a Settembre avevamo visto qualche timido passo in avanti: Instagram e Vine adesso contano un profilo con Dilma Rousseff e la presidente, saggiamente consigliata, ha ravvivato il suo profilo Twitter inattivo dal 2010 praticamente dal minuto dopo la pubblicazione degli exit poll. A questo giro di elezioni però la presidente è più in svantaggio; infatti diversi suoi avversari politici si sono affrettati a creare un proprio profilo Facebook e già contano più “like” del profilo presidenziale. In vantaggio è Marina Silva, un’ex ministro dell’Ambiente che distacca di pochissimo il leader del partito dei social democratici Aécio Neves.  La signora Silva si è fatta furba e ha preso esempio dal resto del mondo: si è affidata a un’agenzia di consulenza la MVL per elaborare una strategia lineare come aveva fatto nel 2010. Considerata l’ampiezza del paese di cui stiamo parlando e soprattutto della densità di popolazione;  come si fa negli USA, la candidata ha lasciato quelle regioni dove sa che non può vincere per concentrarsi in quelle dove le chances sono maggiori e restringere il raggio della campagna elettorale.

Quattro anni fa si conquistò il 19,3% recuperando moltissimi punti grazie anche a questo piano che in particolare prevedeva di utilizzare Facebook per accalappiarsi donne e scontenti e il poco conosciuto Orkut per i suoi elettori evangelisti. Neves invece solo sulla carta sembra avere le carte in regola perché nonostante il quasi mezzo milione di like sulla sua pagina Facebook, quasi mai risponde ai suoi interlocutori quando coinvolgere il pubblico è fondamentale soprattutto di fronte ad avversari come Eduardos Campos, leader del Partito Socialista, che a chi commenta risponde quasi sempre; e addirittura Neves su Twitter ancora deve degnare i suoi follower di un tweet. 
 
Ma come in Italia, il campo di battaglia più importante sarà la televisione. Guardata quotidianamente dal 67% della popolazione si rivelerà probabilmente l’ago della bilancia. Su questo punto, probabilmente la presidente può vedersi avvantaggiata perché le complicatissime regole sulla par condicio per la divisione del tempo negli spazi televisivi di solito favorisce il leader in carica. Inoltre, la Rousseff nonostante abbia subito un calo dei consensi veramente preoccupante rimane comunque in testa ai sondaggi con una percentuale del 45% mentre avversari come Neves o Campos rimangono rispettivamente al 17 e al 12%. Questo perché questi candidati seppure forti sono spesso conosciuti solamente nei loro stati e fanno fatica a varcare la soglia del consenso in altri stati dominati da altri candidati altrettanto forti; invece la Rousseff è nazionalmente conosciuta e non ha problemi di visibilità diffusa. E’ probabile dunque che nonostante gli errori e una campagna elettorale fino ad ora obsoleta e inadeguata, la Rousseff la spunti sugli altri anche in queste elezioni.

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