Cremlino commenta le dichiarazioni Usa su Iran. "Sono loro che devono dare spiegazioni al mondo in tema di brutale repressione delle manifestazioni"

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Cremlino commenta le dichiarazioni Usa su Iran. "Sono loro che devono dare spiegazioni al mondo in tema di brutale repressione delle manifestazioni"

La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zajárova, ritiene che gli Stati Uniti non siano il miglior paese per poter dare esempi o criticare le altre nazioni in materia di diritti umani, diritto alla dimostrazione e libertà di espressione. Lo riporta RT.

Martedì scorso, l'ambasciatore degli Stati Uniti alle Nazioni Unite, Nikki Haley, aveva infatti annunciato che "nei prossimi giorni" Washington avrebbe convocato riunioni di emergenza del Consiglio di sicurezza e diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra per affrontare la repressione delle proteste anti-governative in Iran, che hanno già causato la morte di almeno venti persone, tra i quali manifestanti e membri della polizia. "Non possiamo tacere [...] il popolo iraniano chiede libertà", aveva dichiarato Haley.



Date queste dichiarazioni, la portavoce della diplomazia russa, secondo quanto riporta RT, non dubita che gli Stati Uniti "ha qualcosa da dire al mondo." "Per esempio, Nikki Haley può condividere l'esperienza americana su come si reprime una manifestazione e raccontare in dettaglio come, ad esempio, hanno effettuato arresti di massa e come hanno soppresso il movimento Occupy Wall Street [nel 2011], o come è stato 'ripulito' quello di Ferguson [nel 2014]," ha commentato Zajárova.

Il ministero degli esteri russo ha dichiarato in una nota che le vicende in corso nel paese "sono una questione interna dell'Iran", che renderebbe "inaccettabile" qualunque interferenza esterna. Al contrario, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha affermato di "osservare da vicino le segnalazioni di possibili violazioni dei diritti umani" nella Repubblica islamica e di non escludere l'uso di sanzioni come strumenti per rispondere al comportamento del governo iraniano.

Le proteste di massa iniziate la settimana scorsa nelle principali città iraniane non sono state finora rimesse e hanno già causato una ventina di morti, tra cui diversi poliziotti.  Il presidente del paese persiano, Hasan Rohaní, ha dichiarato il 31 dicembre che il popolo iraniano è libero di esprimere le sue critiche contro il governo e di protestare in conformità con la Costituzione. Allo stesso tempo, i media ufficiali iraniani riferiscono che le forze di sicurezza hanno respinto diversi tentativi da parte di dimostranti armati per prendere il controllo delle stazioni di polizia e delle basi militari.
 

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