Cyberspionaggio, sulla "stampa" le prime “prove” della liaison tra i fratelli Occhionero e... Putin!
I server dove i fratelli Occhionero scaricavano le informazioni rubate dai computer di politici, banchieri, militari, cardinali massoni... si trovavano negli USA, (dove l’FBI li avrebbe sequestrati) e questo, in teoria, dovrebbe scongiurare la immancabile campagna sui diabolici hacker di Putin.
Ma, in attesa di questa, alcune considerazioni sui presunti autori dell’hackeraggio e su chi ci sta dietro. Illuminante a tal riguardo quanto dichiarato dal gip Tomaselli che conduce l’indagine: La Westland Securities (dei fratelli Occhionero) sarebbe stata consulente del governo statunitense in un operazione commerciale per la costruzione di infrastrutture nel porto di Taranto.
Governo statunitense non nuovo al trafugamento di dati: basti pensare all’hackeraggio del telefono di Angela Merkel effettuato dalla onnipotente National Security Agency.
Intanto, perde il posto Roberto Di Legami, direttore della Polizia postale che ha condotto l'inchiesta sul cyberspionaggio condotto dai fratelli Occhionero. Ufficialmente, per la inverosimile accusa di non aver riferito al capo della Polizia della sua inchiesta. Vox Populi, per aver scoperchiato un Vaso di Pandora. E per richiuderlo, già appaiono sulla stampa le prime “prove” della liaison dei collegamenti tra i fratelli Occhionero e Putin. State pur certi che ne arriveranno altre.
F.S.