Daniele Luttazzi - Rampini si sveglia e spiega l’Ucraina: il Circolo Nato resta fedele alle balle

Daniele Luttazzi - Rampini si sveglia e spiega l’Ucraina: il Circolo Nato resta fedele alle balle

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di Daniele Luttazzi* - Fatto Quotidiano

Buon ultimo, mo pure Federico Rampini twitta che “probabilmente bisognerà trattare con #Putin e alla fine lasciargli il territorio dell’#Ucraina che ha occupato”.

Rampini fa il giornalista al Corriere della Sera, il quotidiano della borghesia meneghina che bollava come “pacifinti” chi diceva quelle stesse cose due anni fa, prima di centinaia di migliaia di morti (Orsini, 3 marzo 2022: “Putin ha già vinto in Ucraina”). Del sangue di quelle centinaia di migliaia di morti sono sporche le mani dei propagandisti filo-Zelensky, oltre a quelle di Crosetto, dei guerrafondai meloniani e pidini, dei vertici pidini di Leonardo e di Confindustria, degli Elkann che con Exor ingrassano vendendo autoblindo e aerei da caccia, e le mani di tutti i lettori che, comprando quei giornali del cazzo (senza offesa per nessuno), li sostengono.

Contro le analisi competenti e lucide del prof. Orsini (3 marzo 2022: “Non esiste nessuna possibilità al mondo che qualcuno sottragga l’Ucraina a Putin”), il Circolo Canottieri Nato (Vespa, Ferrara, Molinari, Maggioni, Mentana, Porro, Tamburini, Giannini, Riotta eccetera eccetera eccetera: la Storia vi giudicherà; sempre, s’intende, che l’Ordine dei giornalisti non arrivi prima) da due anni apparecchia balle a sostegno della propaganda Usa (“Guerra fino alla sconfitta di Putin”). Balle, balle, balle, balle, balle, balle, balle, balle, balle, balle, balle, balle, balle, balle, balle, balle, balle, balle, balle, balle, balle, balle, balle, balle, balle, balle, balle, balle, balle, balle, balle, balle, balle: se tu gliele sottrai, tu li rovini, tu li vuoi morti. E ora che gli Usa hanno dato il contrordine, quei paraculi, anime in pena, si stanno arrampicando sugli specchi.

C’è da restarne incantati. Del resto, a quante cose sbagliate ci hanno fatto credere, da quando siamo al mondo? 

*Articolo pubblicato il 5 marzo 2024 sul blog "Nonc'èdiche"

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