Edificio governativo a Kharkov, "bombe a grappolo" e altre fake news di oggi sulla Russia

Edificio governativo a Kharkov, "bombe a grappolo" e altre fake news di oggi sulla Russia

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

 

Dal 2 gennaio la nostra pagina Facebook subisce un immotivato e grottesco blocco da "fact checker" appartenenti a testate giornalistiche a noi concorrenti. Aiutateci ad aggirare la loro censura e iscrivetevi al Canale Telegram de l'AntiDiplomatico

 

Ha fatto il giro del mondo l'immagine dell'edificio governativo di Kharkov colpito questa mattina da un missile. 

Secondo alcuni esperti si tratterrebbe di un lancio partito dall’ovest di Kharkov, che è sotto il controllo delle forze armate ucraine, si tratterebbe di un missile non di produzione russa ma è una modifica ucraina, al sistema a razzo multiplo Smerc’.  L’edificio colpito era stato trasformato dagli ucraini in obiettivo militare, lo avevano riempito di armi e lì bazzicavano il famigerato battaglione Azov e il battaglione della Difesa Territoriale, è situato sulla grande piazza, che otto anni fa del 2014  venne liberata dagli antifascisti disarmati dai nazionalisti ucraini che sostenevano l’Euromajdan.

 

 

Un’altra fake è che la Russia usa i missili di tipo U, cioè sparati dal complesso missilistico tattico di tipo U, che non sono più in dotazione alla Russia ma li possiede solo l’Ucraina quindi si tratta di False Flag m cioè operazione sotto falsa bandiera

Un’altra menzogna che gira è quella che secondo cui la Russia per la sua operazione militare usa bombe a grappolo, stamattina giravano dei video con delle esplosioni vicino a Kharkov, ma nella realtà sono saltati dei depositi di armi e grandi munizioni che erano già stati colpiti, perché il fumo c’era già stamattina.

Un’amica di Donetsk mi manda un messaggio in cui denuncia questa fake news diffusa dalle veline di menzogna internazionale dipingendola come una distruzione di Kharkov, invece si tratta del mio quartiere precisamente Kievskij, periferia di Donezk, l’altro ieri bombardato dagli ucraini una piccola goccia in un oceano di menzogna che però bisogna dire.

Un’altra storia da denunciare, stamattina la missione dell’OSCE ha lasciato la città di Donezk sulle proprie macchine verso la direzione Uspenka, ma quella più grave è che a Kramatorsk  i nazionalisti si sono impossessati di 20 macchine dell’OSCE e sono partiti, dice il vice capo della milizia popolare di Donezk, Eduard Basurin – pensiamo che vogliano fare delle provocazioni contro la Russia, provocare i soldati russi in modo da provocare la risposta e incolpare poi la Russia di aver  sparato addosso o meglio ucciso come cercano, i rappresentanti della Missione internazionale OSCE.

Il compito di sfatare giornalmente tutti i giorni la montagna di notizie false, bieche menzogne che provengono dall’Ucraina è un compito assai arduo, perché si combatte ad armi impari. L’Occidente in mano le redini dell’informazione mondiale quindi è davvero un’impresa pressoché impossibile i mezzi informativi che ha la Russia non permettono di smentire all’istante queste fake news che vengono fabbricate dagli innumerevoli  centri di guerra informatica che dispongono di mezzi finanziari e una potente rete che distribuisce senza barriere.

Il fatto che oggi il presidente ucraino, Zelenskij, abbia parlato al Parlamento Europeo, conferma che sia scappato già il primo o secondo giorno dell’Operazione russa, probabilmente a Lvov, Ucraina occidentale. I suoi video pubblicati erano quindi falsi,  diceva di trovarsi a Kiev invece era già scappato. Zelenski ha detto che tutte le più grosse città dell’Ucraina sono bloccate, chiaramente è una menzogna.  Ci sono altre versioni secondo cui Zelenski si troverebbe sul territorio della Nato perché temono che se dovesse rimanere in Ucraina possa venir preso dai russi e i russi lo possono costringere a firmare qualcosa.

 

Dal 2 gennaio la nostra pagina Facebook subisce un immotivato e grottesco blocco da "fact checker" appartenenti a testate giornalistiche a noi concorrenti. Aiutateci ad aggirare la loro censura e iscrivetevi al Canale Telegram de l'AntiDiplomatico

Marinella Mondaini

Marinella Mondaini

Scrittrice, giornalista, traduttrice. Vive e lavora a Mosca

Quando Mario Monti parla di "sacrifici".... di Fabrizio Verde Quando Mario Monti parla di "sacrifici"....

Quando Mario Monti parla di "sacrifici"....

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Armi ad Israele: a che gioco sta giocando Washington? di Giacomo Gabellini Armi ad Israele: a che gioco sta giocando Washington?

Armi ad Israele: a che gioco sta giocando Washington?

"Il Giornale": il cane da guardia "di destra" dell'atlantismo di Marinella Mondaini "Il Giornale": il cane da guardia "di destra" dell'atlantismo

"Il Giornale": il cane da guardia "di destra" dell'atlantismo

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

La dittatura del pensiero liberal di Giuseppe Giannini La dittatura del pensiero liberal

La dittatura del pensiero liberal

Toti e quei reati "a fin di bene" di Antonio Di Siena Toti e quei reati "a fin di bene"

Toti e quei reati "a fin di bene"

Il Piano Mattei (o di quelli che lo hanno ucciso?) di Gilberto Trombetta Il Piano Mattei (o di quelli che lo hanno ucciso?)

Il Piano Mattei (o di quelli che lo hanno ucciso?)

Gli ultimi dati del commercio estero cinese di Pasquale Cicalese Gli ultimi dati del commercio estero cinese

Gli ultimi dati del commercio estero cinese

Il Premio Pullitzer e il mondo al contrario di Andrea Puccio Il Premio Pullitzer e il mondo al contrario

Il Premio Pullitzer e il mondo al contrario

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

La Siberia al centro di nuovi equilibri geopolitici? di Paolo Arigotti La Siberia al centro di nuovi equilibri geopolitici?

La Siberia al centro di nuovi equilibri geopolitici?

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti