Gaza agli Oscar. Le parole del regista Jonathan Glazer che i media italiani omettono
A trionfare come miglior "film internazionale" nella notte degli Oscar è stato il dramma sull'Olocausto del regista britannico, Jonathan Glazer, 'The Zone of Interest'. Salito sul palco per ritirare la prestigiosa statuetta, Glazer ha attualizzato i temi trattati dal film con un commento sulla guerra di Israele contro Gaza. Queste le sue parole: "Siamo qui come uomini che rifiutano che la loro ebraicita' e l'Olocausto siano dirottati, che rifiutano una occupazione che ha portato alla guerra per tante persone innocenti, sia che siano le vittime del 7 ottobre o dell'attacco in corso a Gaza, tutte le vittime, questa deumanizzazione, come possiamo resistere?", ha dichiarato il regista tra gli applausi.
A trionfare come miglior "film internazionale" nella notte degli Oscar è stato il dramma sull'Olocausto del regista britannico, Jonathan Glazer, 'The Zone of Interest'. Salito sul palco per ritirare la prestigiosa statuetta, Glazer ha attualizzato i temi trattati dal film con un commento sulla guerra di Israele contro Gaza.
Queste le sue parole: "Siamo qui come uomini che rifiutano che la loro ebraicita' e l'Olocausto siano dirottati, che rifiutano una occupazione che ha portato alla guerra per tante persone innocenti, sia che siano le vittime del 7 ottobre o dell'attacco in corso a Gaza, tutte le vittime, questa deumanizzazione, come possiamo resistere?", ha dichiarato il regista tra gli applausi.
Qui il video
Non è stato l'unico momento di protesta degli artisti contro il massacro israeliano in corso durante la celebrazione della premiazione. Molti attori, infatti, si sono presentati esibendo una spilla Artists4Ceasefire che racchiude la richiesta di un cessate il fuoco immediato e duraturo a Gaza.
A presentarsi sul Red Carpet con la spilla rossa ai premi Oscar Billie Eilish per la colonna sonora del film Barbie, oltre a Eugene Lee Yang, l'attrice e modella indigena Quannah Chasinghorse, Ava Duvernay, Swann Arlaud, Milo Machado-Graner e Mark Ruffalo.