Il clan europeista e i finti rivoluzionari della Lega

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“Il nostro appoggio è chiarissimo. Con un futuro governo forte e grazie all’influenza di Berlusconi, l’Italia è destinata ad avere maggior presenza nelle decisioni dell’Ue”, Antonio Lopez, segretario del Ppe.
 
“Nel nostro programma presentato al Ppe c’è la volontà di rispettare la regola del 3% del deficit”, Silvio Berlusconi (1)
 
"Dobbiamo guardare con favore a quello che è accaduto ieri in Germania, che va verso la sicurezza di avere un governo e questo comporterà la possibilità per la signora Merkel di essere autorevole in Europa", Silvio Berlusconi (2)


Insieme a Berlusconi in missione a Bruxelles ieri c’era l’europeista degli europeisti (nel senso più dispregiativo del termine), suo fedele scudiero, Tajani, visto da qualcuno anche come possibile candidato premier della coalizione di centro destra. Brividi.




Dover parlare di chi è ineleggibile è un insulto alla vostra intelligenza. Ce ne scusiamo. Ma è lui chiaramente il deus ex machina di tutta una coalizione che in questo strano paese è in testa ai sondaggi e per questo qualche riga dobbiamo spenderla.
 

Anche perché le parole che vi abbiamo riportato all'inizio di Berlusconi (a parte la gaffe ridicola della Nato e della Russia che vi abbiamo volutamente risparmiato) rivelano quale sarà il programma di un eventuale governo (l’ennesimo) del centro-destra.

 
Liberista e prono ai voleri del Ppe (quindi dell'UE), chiaramente.

 
Sarà uguale al corso del PD, direte voi.

 
Esattamente, rispondiamo noi.
 
 
Tutto questo mentre il partner di coalizione dell’inellegibile, la Lega cerca di arruolare qualche “rivoluzionario” per fregare (perché di questo si tratta) qualche percentuale di voto agli “sfiduciati”, agli “ingenui” e ai creduloni che in questo paese non mancano mai. 
 

Permetteteci un piccolo parallelo e una conclusione da facili profeti in un paese in cui i cicli vichiani si rincorrono continuamente. Nel 2013 le elezioni furono vinte dal PD grazie al sostegno e al peso determinante dei finti rivoluzionari di sinistra (all’epoca si chiavamno Sel) che a missione compiuta (dare il potere al PD) sono tornati a fare l'unica cosa su cui sono veramente abili: i finti rivoluzionari per il resto della legislatura.


Ecco è importante sapere che ogni voto dato a Salvini il 4 marzo (o a un candidato pattuito con Berlusconi, Fitto e Cesa) è un voto dato a Berlusconi, Tajani, Lopez e Merkel. Al peggio, cioè, di quell’elite responsabile della distruzione dei diritti sociali, del Welfare e della dignità per le popolazioni dell’Europa del Sud negli ultimi vent'anni. Che poi poco dopo il 4 marzo si dovesse applicare il piano B (A?) - una finta rottura dei finti rivoluzionari (di destra questa volta) mentre si forma un nuovo governo di coalizione nazionale (un Gentiloni bis perché no) - non vi redimerà affatto. Anzi, i vostri sensi di colpa per aver votato per l'ennesima volta un "finto rivoluzionario" vi tormenteranno per altri cinque anni.


La Redazione

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